LE TANTE CRITICITA’ DELL’AREA – Dopo l’attesa – invano – attuazione del piano di riforestazione (gli interventi di piantumazione, per una spesa iniziale di oltre 450 mila euro sembra ridotta poi a meno di 300 mila, non sono nemmeno iniziati anche se si tratta di un progetto risalente al Bilancio comunale partecipativo del 2019), gli annunciati e ancora non avviati lavori di ristrutturazione di diversi edifici interni alla Villa in preda al degrado (tra i quali il Casale della Finanziera), la polemica sul previsto passaggio nel parco di una tappa del Grande Raccordo Anulare delle Bici (giudicata per vari motivi “inammissibile” da comitati di quartiere e ambientalisti), oggi a far discutere è appunto la situazione di via di Liegro, che collega la parte superiore e quella inferiore del parco (Sughereta) e che desta attualmente parecchie preoccupazioni.
LA DENUNCIA DELL’OSSERVATORIO SHERWOOD – La denuncia arriva sui social dall’Osservatorio Sherwood, che in diversi post sulla propria pagina facebook – frequentata da quasi 1500 utenti – si è occupato della questione. Oltre ad aver in passato ricordato che “il viale, in forte discesa, aveva da tempo il selciato in sampietrini gravemente dissestato dalle radici e la percorrenza era una sorta di montagne russe tanto che il Dipartimento Tutela Ambientale del Campidoglio aveva già in progetto il rifacimento”, i volontari hanno recentemente aggiunto, in proposito, altre considerazioni.
LA ‘DISCESA DEL NULLA’ – In uno scritto pubblicato nei giorni scorsi e significativamente intitolato “la discesa nel nulla”, l’Osservatorio scrive che il sentiero “è sbarrato da ben sette mesi”, e aggiunge che “nella lunga attesa del cantiere di ripristino del viale le persone si sono dovute arrangiare arrancando su ripidi sentieri polverosi e scivolosi”. E non è tutto, perché “adesso qualcuno si è stufato ed ha aperto le transenne e abbassato le reti arancioni, riaprendo pericolosamente il passaggio”. L’associazione precisa inoltre che il Dipartimento Tutela Ambientale è stato avvisato della cosa e conclude facendo appello al Campidoglio, dichiarando che lo stesso “ha il dovere di rendere pubblica immediatamente una tempistica credibile per l’inizio dei lavori”. Diversi i commenti a queste affermazioni, molti dei quali piuttosto sfiduciati a causa della convinzione che istituzioni ed organi competenti hanno dimostrato scarsa attenzione su diverse criticità dell’area: qualcuno ricorda la gravità della mancata cura dei pini, qualcun altro il fatto che anche il “passaggio che porta a via Panama è chiuso da tempo”. Tristemente perentorie, infine, le parole di una signora secondo cui “Villa Ada è transennata da mesi e abbandonata. Ancora un grande sfregio al nostro amato parco. Vergogna”.