Il cantiere della stazione Metro C di piazza Venezia è di fondamentale importanza per lo sviluppo del sistema di trasporti di Roma ma impattante visivamente.
Per questa ragione la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli ha lanciato la proposta dei silos d’artista in piazza Venezia. La proposta a breve sarà portata al vaglio dell’aula Giulio Cesare.
La proposta dei “silos d’artista”
L’idea di Celli è quella di realizzare opere di pittura contemporanea sui silos attualmente presenti nell’area. In questo modo i silos, visivamente impattanti, potrebbero diventare elementi di arte urbana e salvare, almeno in parte, l’immagine della piazza, fintanto che il cantiere sarà presente.
L’idea è di rendere Piazza Venezia, anche con la presenza ingombrante e visivamente poco piacevole del cantiere, per così dire “instagrammabile”.
Queste le parole di Celli:
“Immaginiamo come possa essere una felice sorpresa per i turisti da tutto il mondo, quando, nonostante il cantiere sia nel mezzo di una piazza monumentale, saranno ancora l’arte e la bellezza ad essere protagoniste, anche nei loro ricordi e fotografie, in quest’epoca così connessa e condivisa”.
La mozione, condivisa da altri consiglieri, è stata depositata oggi e sarà portata in Assemblea Capitolina nelle prossime settimane.
Se approvata, si passerà ad attivare le procedure necessarie per selezionare gli artisti ai quali affidare la realizzazione delle opere pittoriche sulla superficie dei silos nei cantieri della Metro C nella tratta Colosseo – Venezia.
L’arte urbana a Roma
Roma è una città che vanta numerosi esempi di arte urbana. Negli ultimi anni sono sorte opere di street art un pò ovunque.
Murales artistici sono presenti in tantissimi quartieri di Roma e ne fanno una vera e propria capitale europea della street art.
L’anno scorso a Corviale è stato inaugurato un imponente murale di 40 metri dal titolo “Icarus”, sul palazzone detto il “Serpentone”. Si tratta di una delle opere di street art più grandi e significative di Roma.
Alcuni artisti hanno realizzato le loro opere con il desiderio di rendere la città più vivibile, non solo visivamente. Alcuni murales infatti sono stati realizzati con vernici in grado di contrastare lo smog.
È il caso del primo e più grande eco-murale d’Europa realizzato nel 2018 a Ostiense, dal titolo “Hunting Pollution” (A caccia di inquinamento). Il murale di Ostiense rappresenta un airone tricolore, una specie in via di estinzione, in lotta per la sopravvivenza.
Recentemente anche lo storico murale “Mammuth” nel piazzale della Metro Rebibbia a Roma, realizzato nel 2014 da Zerocalcare, è stato restaurato con l’uso di ecopitture fotocatalitiche e purificatrici di aria.
Tra le opere di arte urbana a Roma figurano anche le cabine dismesse della Polizia Locale, riqualificate dal progetto “Cabin Art“. Alcuni vecchi gabbiotti dei vigili urbani sono stati ridipinti in maniera creativa e trasformati in elemento artistico.
I murales e le opere di street art sono fotografate e ammirate al pari dei più celebri monumenti di Roma.
Anche i silos del cantiere della metro C a Piazza Venezia potranno avviarsi ad essere opere di arte urbana?
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