LA COOPERATIVA EDI – “La cooperativa E.D.I- spiega Guarino – è stata capofila di questo progetto, finanziato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, che ha visto un partenariato molto ampio, coinvolgendo diverse realtà del terzo settore, 9 istituti comprensivi e varie associazioni di livello nazionale”. Obiettivo: “Contrasto alla povertà educativa e prevenzione della dispersione scolastica, il tutto mettendo al centro il benessere di bambine e bambini”. E precisa: “L’impianto nazionale ovviamente ha avuto diverse declinazioni sui differenti territori, in base alle caratteristiche di ciascuno”.
LA COOPERATIVA SANTI PIETRO E PAOLO – A Roma partner territoriale è stata la cooperativa Santi Pietro e Paolo e ha interessato quattro istituti comprensivi: la Villaggio Prenestino, Maria Grazia Cutuli a Colle Prenestino, la Via delle Alzavole a Torre Maura e l’Elisa Scala a Borgata Finocchio. “In un primo momento – dice – si è fatto un percorso con la cooperativa E.D.I. per formare docenti e personale sul tema della tutela e protezione di bambine e bambini da ogni forma di abuso e maltrattamento. Quindi si è creato un tavolo di lavoro e un documento che riportasse il posizionamento della scuola rispetto all’argomento trattato, e al tipo di garanzie che questa dà ai bambini e alle loro famiglie in tema di sicurezza. Infine, si è pensato ad un sistema di gestione di eventuali casi di condotte inappropriate nei confronti dei minorenni”. Senza trascurare anche l’attenzione alle tecnologie digitali: “Abbiamo lavorato con i ragazzi per la consapevolezza dell’utilizzo e dell’educazione ai media digitali. Al tempo stesso abbiamo formato sulle tecnologie digitali anche i docenti e le famiglie, in modo che potessero essere dei punti di riferimento autorevoli e capaci per figli e studenti”.
IL LAVORO SUL TERRITORIO – Sul territorio grande è stato il lavoro sulla comunità. “Abbiamo ascoltato i bisogni portati dai dirigenti scolastici e dai docenti, in contesti di grande povertà educativa e, spesso e volentieri, anche contesti di povertà materiale e assenza di opportunità”. Soddisfatta anche Vanessa Vinciotti della cooperativa sociale Santi Pietro e Paolo: “Abbiamo svolto dei laboratori di progettazione partecipata – racconta – le classi partecipanti disponevano di un budget per fare un acquisto di materiali ritenuto più utile per la scuola, secondo i criteri condivisi nel gruppo. Così, nell’Istituto Mari Grazia Cutuli, per esempio, è stata allestita un’aula multimediale. O la Villaggio Prenestino ha attivato una web radio e quest’anno è iniziata la preparazione per realizzare le prime dirette”. E poi ci sono le attività estive: “Quest’anno ci sono stati più di quaranta bambini che hanno potuto usufruire di un centro estivo della durata di un mese e mezzo completamente gratuito – ricorda – all’interno del quale hanno potuto fare corsi di vela, attività sportiva all’aperto e tutta una serie di attività educative e formative che senza il progetto S.C.A.T.T.I non avrebbero fatto”.