Quello delle dieci ville storiche presenti nel territorio del Municipio II è un patrimonio naturalistico ed artistico di enorme importanza e valore, che va tutelato e curato con grande impegno in particolare da parte delle istituzioni locali. E’ proprio questo, in sintesi, il senso del post sull’argomento in questione recentemente pubblicato sui social da Rino Fabiano, assessore all’Ambiente, Decoro e Verde Pubblico nel parlamentino di via Dire Daua. Queste le sue parole: “Lavorare con la giusta attenzione, senza clamore ma con perseveranza, è una pratica doverosa per tutti noi che ci occupiamo di cosa pubblica”. Poi, precisando che al di là di quanto già fatto c’è ancora molto da fare, aggiunge che “quando si tratta di ville storiche pubbliche, l’impegno deve essere ancora più attento”.
L’ESEMPIO DI VILLA TORLONIA – Ad illustrare quanto affermato, una corposa documentazione fotografica relativa a Villa Torlonia che mostra il lavoro fatto fino ad oggi quanto alla cura e manutenzione di prati, sentieri ed edifici. Villa Torlonia, che è uno dei siti più noti e frequentati del quartiere Nomentano, è al centro di un progetto partecipativo finalizzato al restyling complessivo dell’area – che prevede in particolare interventi su aree ludiche, verde e arredi – per un costo di oltre 330 mila euro (voce inserita nel bilancio 2019 di Roma Capitale). Un progetto iniziato, che prevedeva un tempo di realizzazione di sei mesi ma che non è ancora stato completato: “Quando termineranno i lavori?” commenta infatti un cittadino.
GLI ALTRI SITI – Non è, comunque, solo Villa Torlonia ad essere al centro dell’attenzione. Nel quartiere, infatti, come già accennato sono presenti anche altri siti di cui l’assessorato municipale competente si è più volte occupato: tra essi Villa Blanc, in particolare per quanto riguarda l’area cani (recentemente ristrutturata su richiesta anche della cittadinanza e descritta da Fabiano come “di una bellezza e funzionalità straordinarie”), la zona fitness e quella ludica per bambini.
LE CRITICITA’ NON ANCORA RISOLTE – Oltre ai citati risultati positivi, ci sono però anche alcune criticità ancora non risolte. Come quella di Villa Mercede a San Lorenzo, che dopo il crollo – nel 2018 – di una parte del muro di cinta, risulta ancora oggi inagibile e in stato di quasi totale abbandono. In proposito l’assessore del Municipio II ha nelle scorse settimane dichiarato ai media la sua insoddisfazione, sottolineando che le istituzioni competenti hanno perso troppo tempo anche tenendo conto del fatto che per i lavori sono stati messi a bilancio i relativi fondi. Ed è ancora incerta anche la situazione dell’ex Casina dei Pini di Villa Massimo, rispetto alla quale Fabiano ha precisato di aver sollecitato la Sovrintendenza, aggiungendo che gli uffici municipali stanno lavorando “per capire come muoversi nel più breve tempo possibile”.
LE RICHIESTE ALL’ASSEMBLEA CAPITOLINA – La speranza di tutti è che arrivino presto risultati congrui e corrispondenti all’impegno delle autorità locali, che appare chiaro anche tenendo conto delle dichiarazioni di Fabiano presenti in una sua lettera aperta indirizzata all’Assemblea Capitolina a proposito del nuovo contratto di servizio Ama (che dovrebbe dare spazio al decentramento e all’interlocuzione con i Municipi quanto alla gestione dei relativi servizi) nell’imminenza dell’apertura della discussione in merito. Nel documento – diffuso sui social – l’assessore chiede infatti tra l’altro, tenuto conto del patrimonio architettonico e ambientale (Ville storiche, ma non solo) presente nel territorio del Municipio II, l’inserimento dello stesso sotto la voce “Città storica”. Il che, considerati anche i flussi non stanziali che attraversano l’area quotidianamente, dovrebbe comportare “una predisposizione di uomini e mezzi che vada ben oltre la valutazione della popolazione residente”.