UNA QUESTIONE COMPLICATA ANCHE DALLA BUROCRAZIA – La questione, tra l’altro, non è delle più semplici anche dal punto di vista burocratico, dato che stando ad una delibera regionale (la n.162/2006) il sito, su cui era stato aperto un parcheggio temporaneo, sarebbe dovuto diventare un parco pubblico, come del resto indicato anche nel Piano Regolatore 2018 di Roma che fa riferimento, per la zona suddetta, a una destinazione d’uso specifica che non risulta essere stata cambiata: “verde pubblico e servizi pubblici di livello locale”.
L’ASSOCIAZIONE CARTE IN REGOLA CHIEDE CHIAREZZA – Sulla intricata vicenda sono intervenuti, tra gli altri, i rappresentanti di Carte in regola (associazione di cittadini e comitati impegnati nella tutela del patrimonio comune e per la promozione della trasparenza e della partecipazione), che hanno fatto sapere di essere stati ascoltati recentemente (4 marzo 2022) dalla Commissione Controllo Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale a proposito della “assenza di trasparenza e di informazione alla cittadinanza in merito alla situazione nel c.d. Parco Tripoli. In quest’area privata di circa 12.000 mq nel Municipio 2 da diversi anni è stato realizzato un parcheggio privato a pagamento” si legge nella nota pubblicata sul sito internet dell’associazione. Che prosegue sottolineando i diversi problemi della questione avente ad oggetto Parco Tripoli (seguita dal gruppo fin dall’inizio), tra i quali l’irregolarità dei lavori effettuati nel 2021 (che erano risultati privi di autorizzazioni, come dimostrato dai documenti reperiti e pubblicati on line) e l’assenza di soluzioni progettuali in grado di trovare soluzioni per l’area, che nel frattempo è stata abbandonata ad incuria e degrado. Carte in regola conclude domandandosi come mai il Municipio 2 non abbia ancora avviato la già approvata procedura di acquisizione dai privati dell’area onde destinarla a “funzioni compatibili con il PRG, magari dopo un processo partecipativo insieme ai residenti”. E fa un appello alle istituzioni locali, chiedendo che si proceda celermente con la definizione di un piano d’azione che, attuato, porti finalmente e definitivamente allo sblocco dell’attuale situazione di stallo. E riconsegni alla cittadinanza un’area verde e pubblica fruibile e ben tenuta.