Non più una chimera. Al quartiere Flaminio di Roma il Museo della Scienza sembra prossimo a diventare realtà. La nuova sollecitazione per “sbloccare” l’opera è arrivata proprio a Capodanno, con una chiara disamina della situazione pubblicata in un articolo su La Repubblica dal membro dell’Accademia dei Lincei Prof. Carlo De Castris.
IL NUOVO APPELLO DELL’ACCADEMIA DEI LINCEI – L’emerito Professore de La Sapienza giudica “impensabile” l’assenza di un Museo della Scienza in una delle più importanti capitali europee. Sempre dall’Accademia, prima delle ultime amministrative, era giunta ai candidati sindaco di Roma una lettera che rimarcava la necessità di un Museo della Scienza nella Capitale. “Per un’Agorà della conoscenza e del metodo scientifico la Commissione per i Musei Naturalistici e i Musei della Scienza dell’Accademia Nazionale dei Lincei si fa interprete di un’esigenza che viene dal tessuto sociale – si legge nella lettera – la richiesta è di dotare la città di Roma di un luogo dove avvicinare i cittadini, in particolare i giovani, alla scienza e al suo metodo. Ancora oggi, a differenza di tutte le metropoli internazionali e anche di altre città italiane, Roma rimane priva sia di un Museo di Scienza e Tecnica sia di un Museo di Storia Naturale”.
L’ASSESSORE VELOCCIA: “NESSUN RIPENSAMENTO, LA CITTÀ DELLA SCIENZA SI FARÀ” – Con il nuovo anno sono arrivate anche le rassicurazioni dal Comune di Roma sul futuro dell’area. “La città della Scienza a via Guido Reni si farà – ha dichiarato il 3 gennaio scorso l’Assessore all’Urbanistica della Capitale Maurizio Veloccia – non ci sono nuovi ripensamenti. Anzi, seppure da poche settimane, abbiamo già confermato questo intendimento al Presidente dell’Accademia dei Lincei e stiamo lavorando insieme al secondo Municipio per arrivare in tempi brevi a definire il progetto culturale e poi il concorso di progettazione”.
IL PROGETTO – La ripartenza dei lavori per la realizzazione del Museo conta su risorse già stanziate, per un ammontare di 43mila euro. Il “Progetto Flaminio” risale infatti a diversi anni fa. Approvato nel 2014 dalla Giunta Marino, il piano prevedeva la realizzazione della “Città della scienza” presso le ex caserme di Via Guido Reni: un’area demaniale passata alla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e destinata ad uso pubblico solo per metà dell’intera superficie che conta complessivamente 55mila mq. In questi anni, tuttavia, il progetto è rimasto fermo e al centro di accese controversie tra l’ex Sindaca Raggi e il suo predecessore Ignazio Marino. Nel concorso di progettazione, riavviato a settembre 2020 per la realizzazione del Polo civico Flaminio, sembrava sparita l’idea originaria che prevedeva l’utilizzo di 10mila mq per la realizzazione della Città della Scienza.
IL RUOLO DEL II MUNICIPIO – La ripartenza del progetto che oggi si intravede vedrà la partecipazione diretta anche del secondo Municipio. “In questo momento siamo nella fase di costruzione della Commissione per elaborare il progetto scientifico e culturale del Museo della Scienza – spiega a Il Caffè la Presidente del II Municipio Francesca Del Bello – il luogo in cui nascerà e si svilupperà il Museo della Scienza non riguarderà soltanto lo spazio di 10mila mq delle ex caserme ma sarà una rete capillare estesa su tutta la città, al fine di contenere l’intero il patrimonio scientifico di Roma”.