L’inizio dei lavori ed i timori delle associazioni – “Temevamo proprio che, dopo il fermo cantieri avuto per l’emergenza sanitaria e sotto la spinta dell’imminente ripresa delle attività edilizie, potessero iniziare delle attività non correttamente approvate e definite per Villa Paolina di Mallinckrodt – spiegano dal comitato e da Italia Nostra – e questo si è dimostrato fondato. Infatti da martedì 5 maggio ci siamo accorti dell’inizio di alcune attività di cantiere nella Villa e che nessun cartello previsto dalla Legge era presente. Nei giorni successivi queste attività sono continuate con lavori all’interno (dai rumori percepiti probabilmente si tratta di demolizioni) e impalcature che sono salite fino al secondo piano e sempre senza la presenza della cartellonistica prevista dalla Legge”.
Le segnalazioni al II Municipio e alla Polizia Locale – Il Comitato Salviamo Villa Paolina ha subito avvisato con due segnalazioni sia scritte che verbali il Corpo di Polizia Locale di zona e il II Municipio, richiedendo un intervento urgentissimo per la verifica del cantiere e per l’adozione dei provvedimenti conseguenti alla tutela dell’interesse pubblico e del bene culturale, “ma – sottolineano – stiamo ancora attendendo una loro risposta”.
Un progetto molto discusso – “Sulle criticità del progetto pendono numerosi esposti/denunce fatte alla Procura e al Ministero – ribadiscono con una nota congiunta il comitato Salviamo Villa Paolina ed Italia Nostra Roma – sono state fatte richieste di integrazione a causa delle carenze degli elaborati progettuali e richieste di verifica delle procedure adottate, in particolare sulla categoria di intervento ammissibile sull’edificio in quanto bene culturale dichiarato con decreto ministeriale. E’ stato infatti presentato solo un progetto di massima e mancano completamente gli elaborati di fattibilità, un accurato rilievo dello stato attuale del bene vincolato, i progetti esecutivi sia strutturali che impiantistici, il progetto esecutivo architettonico e i calcoli strutturali”. In particolare Italia Nostra Roma e il Comitato SVPM segnalano che la proprietà immobiliare ha presentato la SCIA il 23.12.2019 per un progetto chiamato di “Restauro e Rifunzionalizzazione” ma che in realtà è un progetto di “Ristrutturazione Edilizia pesante”, come dichiarato dalla stessa società immobiliare nella presentazione della SCIA, e che richiederebbe pertanto un permesso a costruire. Inoltre nei beni culturali vincolati sono ammessi solo interventi di Restauro conservativo.