Un problema cronico – Eppure la discarica è un problema cronico e antico che sembra irrisolvibile, nonostante l’interessamento e le segnalazioni di alcune associazioni, tra cui il Comitato di quartiere di Colli Aniene: “il problema è duplice. Da una parte l’inciviltà di chi compie il gesto, dall’altra l’inefficienza di Ama che nei centri raccolta non accetta ogni tipo di rifiuto, per cui il cittadino anziché fare chilometri alla ricerca del sito giusto dove conferire, decide – sbagliando – di buttarlo per strada, magari di notte. E’ un circolo vizioso, perché il cittadino sente legittimato un gesto scorretto dalle inefficienze di Ama”.
La posizione di Ama – Sulla questione abbiamo interpellato l’azienda: “come gli altri 10 Centri di raccolta AMA a disposizione dei cittadini, il sito di Ponte Mammolo per il conferimento gratuito dei rifiuti ingombranti è aperto con orario mattutino (dalle 7 alle 12). Purtroppo, durante gli orari di chiusura, l’area adiacente alla struttura è stata negli ultimi giorni oggetto di scarico illecito di rifiuti ingombranti e speciali”. E dopo la fase di pulizia straordinaria della città, compresa la discarica a singhiozzo di via Cassino, determinata dal lockdown, “non si erano registrati abbandoni di materiali ingombranti intorno alla struttura” scrive l’Ama, ma ora sono tornati gli zozzoni. Così la discarica cresce di giorno in giorno, tanto che si ha la sensazione che quella nata come un’isola ecologica, contribuisca a mantenere un problema.
Le proposte del comitato di quartiere per risolvere il problema – Dopo la nostra segnalazione, l’area è stata bonificata dall’Ama, ma è solo un tampone, mentre serve una soluzione all’origine. “Il centro deve poter accogliere tutti i rifiuti e poi sarebbe necessaria una videosorveglianza dell’area per scoraggiare gesti incivili” sono le due proposte avanzate dal Comitato di quartiere Colli Aniene. Anche perché, ricorda Ama, “lo scarico di rifiuti ingombranti su strada è un reato ambientale sanzionabile secondo quanto previsto dal Regolamento di gestione dei rifiuti urbani”. Si rende necessario, dunque, un intervento più ampio, che coinvolga il Dipartimento di tutela ambientale del Comune di Roma, nel frattempo l’Ama fa sapere che “per l’attività di controllo e repressione del fenomeno, è stato richiesto l’intervento della Polizia locale di Roma Capitale”. Paolo Travisi