Riguardo lo stato di alcune residenze universitarie di Roma, il reportage che alcune associazioni universitarie studentesche hanno diffuso sui social mostra situazioni al limite dell’abitabilità.
Il dossier è stato realizzato dalle associazioni Primavera degli Studenti, Minerva e UDU Roma.
Le foto scattate nelle residenze universitarie LazioDiSCo di Valle Aurelia e San Paolo certificano le condizioni disastrose in cui versano tali strutture.
“La situazione che abbiamo trovato è ancora peggio di quanto ci aspettavamo”, dichiarano gli studenti che hanno effettuato il sopralluogo.
La residenza di Valle Aurelia è infestata da blatte. Presenta inoltre problemi di infiltrazioni e sicurezza edilizia.
La Residenza di San Paolo, sebbene di recente inaugurazione già presenta alcuni spazi inagibili. Gli spazi comuni non sono sufficienti a garantire i servizi essenziali a tutti i residenti e numerosi posti alloggio non sono stati assegnati.
Gli studenti reclamano un intervento della Regione e rivendicano il diritto ad alloggi dignitosi: “Il diritto all’abitare è una delle fondamenta del diritto allo studio”, si legge nel post pubblicato su Facebook.
Le reazioni della politica
Dopo “Cucine da incubo” un nuovo format potrebbe dunque essere… residenze universitarie da incubo.
È quanto ironicamente suggerisce la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, che in un comunicato stampa ha preso posizione a difesa degli studenti.
“Alloggi per studenti da incubo: potrebbe essere un nuovo, grottesco, format della Giunta Rocca, simile a quei programmi-denuncia che si vedono in Tv e invece, purtroppo, è la realtà denunciata dalle associazioni studentesche, che hanno documentato lo stato di degrado delle residenze universitarie di Valle Aurelia e Valco San Paolo, infestate da blatte, muffa, infiltrazioni e problemi di sicurezza edilizia.”
La consigliera ha parlato di una situazione inammissibile, cartina di tornasole della gestione fallimentare dei servizi volti a garantire il diritto allo studio, come dimostra anche il ritardo nell’erogazione delle borse di studio agli studenti aventi diritto:
“Una situazione inammissibile in sedi appena inaugurate che è la cartina di tornasole della gestione fallimentare dei servizi volti a garantire il diritto allo studio, come dimostra l’immobilismo cui è costretto Lazio Disco, ancora commissariato, e gli oltre 7mila studenti idonei alle borse di studio costretti a protestare più volte davanti alla sede della Regione Lazio per strappare alla Giunta Rocca almeno la promessa dell’erogazione del contributo. Rocca esca dalla sua torre d’avorio e veda con i suoi occhi”.
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