Il programma
Il programma è il seguente:
- Martedì 19 Dicembre:
- Binary Blues di Francesca Fini, ore 18:00, durata: 11 minuti;
- Drzewo milosierdzia di M. Salimbeni, a seguire, durata: 77 minuti;
- Gilgamesh. Il canto dell’Argilla di Alessandra Pescetta, ore 21:00, durata: 11 minuti;
- Svegliami a mezzanotte di Francesca Patierno, a seguire, durata: 71 minuti;
- Mercoledì 20 Dicembre:
- Vita terrena di Amleto Marco Belelli di Luca Ferri, ore 18:00, durata: 98 minuti;
- The expressionist di Fabio Massimo Iaquone, ore 21:00, durata: 6 minuti;
- Voci del confino. Colonia di Ponza 1928-1939 di Todomodo, a seguire, durata: 51 minuti;
- Venerdì 22 Dicembre:
- Oblivion di Ighor Imoff, ore 18:00, durata: 3 minuti;
- Dietro la porta di Mario Brenta e Karine de Villers, a seguire, ore: 2023;
- F = Flaneur di Federico Iris Osmo Tinelli, ore 21:00, durata: 22 minuti;
- Due volte Nadia di Fabrizio Recchi, a seguire, durata: 64 minuti.
Durante i giorni del festival, il pubblico avrà la possibilità di incontrare in sala i registi specificati nella locandina.
Per ulteriori informazioni, riferirsi al sito Instagram del progetto.
FuoriNorma: la storia del festival
Il progetto cinematografico FuoriNorma è nato nel 2017, quando il celebre critico cinematografico Adriano Aprà ha affermato di voler portare in sala progetti preziosi che egli ha definito di tendenza “neosperimentale”.
Al di là del cinema di massa, in Italia esistono molte piccole realtà cinematografiche di registi meno conosciuti ed emergenti, che vedono i loro lavori proiettati in piccole sale di quartiere piuttosto che nei grandi teatri a cui il pubblico è abituato. Aprà dà così modo a tali artisti di essere conosciuti da un pubblico più vasto. Egli ha infatti affermato, nell’anno di apertura del festival, di sperare di accendere la fiamma di un vero e proprio movimento cinematografico italiano, un progetto a dir poco ambizioso. Per ora il progetto è alla sua settima edizione e ha visto la partecipazione di registi da tutta Italia e talvolta anche dall’estero.
Molti dei registi che hanno partecipato al festival nelle varie edizioni sono giovani esordienti che hanno molto da donare al panorama cinematografico italiano. Quest’anno, fra questi, vi è Fabrizio Recchi, un regista esordiente italiano con cui la redazione de Il Caffé è riuscita a prendere contatto.
Egli per descrivere il suo film di esordio, Due Volte Nadia, ha usato queste parole:
Due Volte Nadia è la storia di un’amicizia tradita. Il protagonista, Federico, sospetta la fidanzata Nadia di infedeltà. Chiede supporto al migliore amico, il quale però se ne innamora; si crea così un triangolo sentimentale. Il film nasce dall’improvvisazione intorno a un canovaccio e fa della spontaneità il suo obiettivo. Uno spaccato leggero e melanconico sulla relazione di tre giovani che si ritrovano, per errore o per caso, in un intrico insolubile.
Il film, che è stato esposto per la prima volta a Milano nel 2022, sarà in questi giorni fruibile anche dal pubblico romano.
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