Che gli alberi ad alto fusto presenti nell’area di Piazza Venezia fossero in condizioni critiche si era reso evidente dopo che nel mese di luglio, nel giro di pochi giorni, 3 alberi erano caduti in Piazza San Marco e uno a Piazza d’Aracoeli, ai piedi della cordonata michelangiolesca del Campidoglio (leggi: Enorme pino si schianta in piazza d’Aracoeli).
A seguito dei crolli, l’amministrazione capitolina aveva messo in atto una serie di controlli, visivi, strumentali e prove di trazione, per verificare la stabilità degli alberi della zona e aveva individuato un certo numero di alberature attaccate da funghi cariogeni che ne avevano minato la stabilità, rendendone necessario l’abbattimento.
Le cosiddette prove VTA (Visual tree assessment), ovvero le prove visive, e quelle strumentali sono state eseguite su tutti gli alberi dell’area sia dagli agronomi incaricati sia dagli esperti del Servizio Giardini capitolino.
Dopo l’abbattimento dei 4 cipressi e 5 pini considerati a rischio crollo a seguito dei controlli, rimangono adesso sulla piazza 16 pini e 6 cipressi, un numero che verrà prossimamente integrato con la messa a dimora di nuovi pini.
A fronte degli abbattimenti, Roma ha infatti in programma anche un piano di ripopolamento dei pini.
Alfonsi ha annunciato che a breve verranno messi a dimora 50 nuovi pini. La scorsa settimana con una variazione di bilancio, la Giunta capitolina ha destinato risorse per l’acquisto delle piante destinate sia alla piazza sia al Colle capitolino.
Tra gli altri interventi eseguiti sulle alberature, sempre con la direzione di esperti agronomi, sono state eseguite delle potature di bilanciamento per contenere l’inclinamento di due pini ed evitarne così l’abbattimento. L’inclinazione dei due pini sarà costantemente monitorata grazie all’impiego di uno strumento specifico, l’inclinometro, per verificarne la tenuta e la stabilità.
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