L’obbiettivo è quello di aprire aule studio pubbliche in tutta la città, accessibili anche nelle ore serali e nei giorni festivi, per garantire agli studenti, e non solo, la possibilità di avere comodamente a disposizione luoghi confortevoli e ben attrezzati.
Si tratta di una riforma innovativa, nata anzitutto per rispondere alla necessità di fornire spazi di aggregazione alle centinaia di migliaia di studenti e studentesse che vivono nella Capitale
Le aule studio della neo-istituita rete capitolina si differenzieranno dalle tradizionali biblioteche; saranno infatti spazi civici non legati alla necessità di consultare opere librarie in deposito e dove si potrà accedere per studiare, leggere e avere spazi di aggregazione, con orari più estesi di quanto non avvenga con le sale lettura bibliotecarie.
Il coordinamento della rete delle aule studio di Roma sarà sotto l’Istituzione Biblioteche di Roma, ma gli spazi potranno essere anche forniti da soggetti terzi. Tra le aule studio potranno quindi rientrare spazi gestiti direttamente dalle Biblioteche di Roma o da altre strutture comunali come Dipartimenti, Municipi o istituzioni culturali cittadine, spazi gestiti da terzi all’interno del patrimonio capitolino e spazi di proprietà pubblica o privata del tutto esterni al Comune.
L’istituzione della rete di aule studio si aggiunge ai progetti del Pnrr per realizzare 10 ulteriori biblioteche in periferia.
Un portale web apposito sarà dedicato nel 2024 alla pubblicizzazione delle aule studio della città di Roma che aderiranno alla rete.
Le aule studio verranno aperte tanto in luoghi più centrali ed iconici della città di Roma che nelle zone più decentrate ed offriranno un servizio ulteriore rispetto a quello delle biblioteche, con orari di apertura più estesi.
“Con l’istituzione di una rete di aule studio, Roma si candida a diventare una città all’avanguardia per i giovani“, ha dichiarato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
L’istituzione delle aule studio viene incontro anche al problema degli alloggi per studenti fuori sede, ha spiegato Gualtieri:
“Attraverso questa novità che stiamo implementando vogliamo rispondere alla necessità di spazi per lo studio e per incontrarsi di cui hanno bisogno i ragazzi. Penso in particolare alle decine di migliaia di studenti fuori sede costretti a studiare in camere anguste per via del caro affitti.”
Dove verrano aperte aule studio
Per quanto riguarda gli spazi sotto la diretta gestione del Comune e delle sue strutture, le aule studio verranno aperte al Mercato Trionfale, a Tor Pignattara nell’ex aula consiliare del Municipio V, nel Centro Giovani del Municipio I a Trastevere, all’interno del Palazzo delle Esposizioni, nella Pelanda al Mattatoio, nel Macro, a Palazzo Braschi e, più tardi, anche all’interno della Casina Salvi al Celio e della Torre dei Conti.
L’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor ha sottolineato come l’apertura di aule studio all’interno di spazi museali sia un modo per valorizzarle e per promuoverne la frequentazione tra le nuove generazioni.
“Chiameremo poi a raccolta tutte le realtà impegnate nella promozione sociale e culturale che saranno interessate a dare il proprio contributo e a unirsi alla rete. E nei prossimi mesi lavoreremo per individuare almeno uno spazio in ogni Municipio”, ha affermato Gotor.
Grazie ad una collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e l’Isia (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) Roma Design – l’istituto statale dedicato alla formazione sul design fondato da Giulio Carlo Argan – le nuove aule acquisteranno una loro identità visiva precisa con l’attivo contributo degli studenti.
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