La scuola di territorio riguarda una specifica fascia d’età? “No, riguarda la scuola di ogni ordine e grado. Stiamo lavorando con i Patti Educativi di Comunità per regolamentare i rapporti tra scuola, Istituzione di prossimità e Terzo settore. Premetto che nel Municipio Solidale si è inserita la realtà di Mediterranea Saving Humans e abbiamo cominciato a strutturarci un po’ come equipaggi di terra. Da qui è nata l’idea di aprire dei porti culturali sicuri sul territorio. Uno è l’Approdo, una biblioteca civica in cui è presente la scuola, il Municipio, l’istituzione Biblioteche di Roma e una serie di realtà del terzo settore che tengono animato questo spazio con attività rivolte ai più piccoli, dai 3 ai 14 anni. Contestualmente abbiamo aperto Il Faro, per ragazzi dai 14 ai 17 anni e con alcune associazioni si sta sviluppando il progetto di una radio di Municipio che possa coinvolgere gli adolescenti. Sono inoltre moltissimi i ragazzi che si sono avvicinati alle attività mutualistiche del Municipio Solidale. Ora stiamo mappando tutti gli spazi che possono essere messi a loro disposizione da associazioni e parrocchie, sia come luoghi in cui sviluppare attività autogestite e sia come luoghi che gli propongano delle attività”.
La fruizione di questi spazi avverrà anche in orario scolastico? “Questa mappatura sarà a disposizione delle scuole come luoghi in cui possono andare per una didattica alternativa oltre la sede scolastica. Ma la scuola di territorio non si completa nell’orario scolastico, deve lavorare insieme all’ente locale di prossimità e alle reti del terzo settore perché i ragazzi possano avere un’offerta a 360 gradi. Si tratta di una rete contro la dispersione e va costruita con la scuola oltre la scuola”.