Il Tufello e il Terzo Municipio sono insorti, dopo le dichiarazioni della zia di Simone Ceresani, Antonia De Mita figlia dell’ex premier Ciriaco, nella recente intervista pubblicata da Repubblica. La giornalista, molto affezionata al nipote presente al party dello scorso Capodanno degenerato nello stupro di una sedicenne figlia di un diplomatico spagnolo e che non è indagato, dice di “essere stravolta”, aggiungendo che: “Prima di dare dei giudizi sarei molto cauta. Simone non ha partecipato allo stupro”. Ma non sono queste, ovviamente, le parole che hanno mandato su tutte le furie un intero territorio della Capitale. La De Mita, incalzata sulla presenza di stupefacenti al festino, ha risposto così: “Non è che Simone è cresciuto al Tufello, non ho mai pensato che si drogasse”. Ed il riferimento è stato interpretato come se chi cresce al Tufello sarebbe maggiormente propenso a diventare un tossicodipendente.
LA REPLICA DEL QUARTIERE È AFFIDATA A MARCHIONNE: “FRASE CLASSISTA, QUALUNQUISTA E MORTIFICANTE”
Ed è stata subito bufera, con decine di residenti indignati seguite a stretto giro dalle parole del Presidente del Terzo Municipio Paolo Marchionne: “Chiedo ufficialmente le scuse della signora Antonia De Mita” ha tuonato il minisindaco senza mezzi termini: “Una frase classista, qualunquista e mortificante ha gettato nel fango, screditato e offeso le tante cittadine e i tanti cittadini che vivono e sostengono un quartiere storico, vivo e popolare come quello del Tufello”. Poi ha rincarato la dose: “Quanti di voi cresciuti al Tufello hanno mai partecipato a una festa da cui scaturiscono indagini per violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo aggravata? Antonia De Mita, figlia di Ciriaco, per tratteggiare le buone referenze del nipote sostiene che ‘non sia cresciuta al Tufello’. Se le cose stanno così, temo che sia cresciuta a stereotipi e perbenismo della peggior specie”.
COSÌ LA PRESIDE DEL LICEO ARISTOFANE: “NOSTRO LICEO TRA I MIGLIORI DELLA CITTÀ”
Dopo poche ore sono arrivate anche le dichiarazioni della preside del Liceo Aristofane del Tufello che ha fatto sapere che: “La dirigenza del liceo Aristofane manifesta una grande indignazione in merito a quanto riferito da Antonia De Mita a salvaguardia del nipote coinvolto nella faccenda dello stupro di Capodanno. Le parole utilizzate, “mio nipote non è cresciuto al Tufello””, ha scritto la dirigente in un comunicato “sono classiste e offensive per tutti coloro che sono nati, abitano e vivono come me il Tufello, quartiere che ha tanto da raccontare”. Poi, citando il cantautore Fabrizio De Andrè, ha chiosato così: “Il nostro Liceo, tra i migliori della città, è frequentato da ragazzi del quartiere (e non solo) e mentre la cronaca dimostra che dai diamanti non nasce niente, da noi con fierezza nascono i fior!”.