MUNICIPIO III: TOPONOMASTICA FEMMINILE
Dal Municipio III di Roma arriva la proposta della consigliera del Partito Democratico Federica Rampini che – di concerto con le commissioni Cultura e Pari Opportunità – propone di riscrivere la toponomastica del municipio. Nello specifico l’intento è quello di intitolare strade e piazze a donne che si sono distinte, sia nella storia nazionale che internazionale.
A seguito dei lavori della Commissione lo scorso lunedì 24 luglio, sono state elaborate alcune proposte. Si tratta di nomi di “donne che si sono qualificate per il loro impegno nella società, o per quello che la loro morte rappresenta, e che a distanza di anni, pur essendo conosciute e riconosciute unanimemente sia dalle comunità di appartenenza che dalla comunità nazionale o internazionale, ad oggi, a Roma, ancora non gli sono state intitolate nomi di vie, viali, piazze, parchi o giardini”, come spiega Rampini in una nota.
LE PROPOSTE
Particolare attenzione, nella definizione della toponomastica femminile del Municipio III, appare rivolta a nomi come Tiziana Cantone, la trentatreenne che il 13 settembre 2016 si suicidò a seguito della diffusione in rete di alcuni suoi video pornografici amatoriali. “Come sappiamo si possono dedicare nomi di vie solo trascorsi dieci anni dalla morte – continua Rampini nella nota – a mio avviso, data l’attualità del tema e la necessità sempre maggiore di sensibilizzare le nuove generazioni potremmo valutare la possibilità di avanzare la richiesta, solo per questo specifico caso, anche prima i limiti temporali previsti”.
Le donne vittime di Mafia sono un altro aspetto su cui la lista delle proposte sembra porre particolare attenzione. “Le donne vittime delle mafie sono morte innocenti o dissidenti – scrive ancora Rampini nella nota – per l’impegno politico, per delitti d’onore, ma la maggioranza sono morte a causa di vendette trasversali, colpite per punire padri, fratelli e mariti, il che dimostra che la donna nella cultura mafiosa è intesa come oggetto di possesso”. Tra i nominativi proposti nella nota di Rampini non figurano nominativi di donne nate e cresciute nel Municipio III. L’unica eccezione è Carla Verbano, madre di Valerio Verbano, giovane militante di sinistra ucciso il 22 febbraio 1980 nella sua casa di via Monte Bianco, in circostanze ancora oggetto di indagini da parte della magistratura. “Ho ritenuto doveroso, per rispetto e sensibilità, un previo colloquio con le famiglie prima di segnalare le loro defunte”, spiega ancora Rampini.
39 NOMI INDIVIDUATI
Sono 39 i nominativi individuati e proposti per intitolare strade e piazze del Municipio III. Tra questi sono individuabili figure femminili internazionali come Diana Spencer, e Margherita Hack. Per quanto riguarda il piano nazionale, invece, nella lista delle proposte figurano nominativi come Eluana Englaro e Francesca Morvillo.
“Credendo convintamente nelle azioni che le Istituzioni devono porre in essere affinché le disparità di genere vadano sempre più scomparendo – si apprende ancora dalla nota di Rampini – vi segnalo queste donne, le loro vite ricche di risultati e soprattutto pregne di quei valori che noi quotidianamente proviamo a portare avanti dalle sedi istituzionali del Municipio III e nel territorio che amministriamo”.
“Diversi nominativi sono arrivati da aggiungere a quell’elenco”, fa sapere, nel frattempo, a Il Caffè di Roma, la Consigliera Dem del Municipio III. tra le nuove proposte figurano nomi come Carmela Cinigli – la maestra deceduta insieme a 27 bambini nel crollo della scuola a San Giuliano di Puglia – e Angela Fresu, la bambina di 3 anni che ha perso la vita nella strage di Bologna, il 2 agosto 1980.