Il Cda di Roma Multiservizi, che si è riunito nella giornata di ieri, «ha accettato in via prudenziale le dimissioni della Consigliera R.T, rimettendo ad interim le sue deleghe al Presidente, e ha ritirato prudenzialmente la procura conferita e il ruolo di Responsabile generale del contratto AMA UND al funzionario coinvolto formalmente dalla procedura interdittiva emessa dal Tribunale di Roma». Questa la posizione in merito all’indagine sulla presunta falsa raccolta rifiuti.
«L’azienda Roma Multiservizi – si legge ancora – esprime piena fiducia nell’operato degli inquirenti e della magistratura riguardo le indagini per la gestione della raccolta differenziata dedicata alle utenze non domestiche in alcuni Municipi di Roma fino al 2019. L’azienda manifesta assoluta disponibilità a fornire ogni genere di collaborazione fosse richiesta e conferma la sua fiducia verso i consiglieri, i dipendenti e i collaboratori».
FALSA RACCOLTA: INTERDITTIVE A DIRIGENTI AMA E MULTISERVIZI
Questa la reazione di Roma Multiservizi in seguito a quanto accaduto ieri (LEGGI): due misure interdittive che vietano di contrarre con la Pubblica amministrazione sono state notificate dai carabinieri di Roma, sezione polizia giudiziaria della Procura capitolina, nei confronti di altrettanti titolari di cariche sociali della Roma Multiservizi spa, che si era aggiudicata l’appalto bandito da Ama per la gestione della raccolta differenziata per le utenze non domestiche in alcuni municipi di Roma. È stata eseguita anche la misure interdittiva della sospensione del pubblico servizio nei confronti di un dirigente della municipalizzata capitolina dei rifiuti, che era responsabile del procedimento nell’ambito di quell’appalto.
L’IMMONDIZIA RESTAVA IN STRADA, MA IL RILEVAMENTO ELETTRONICO DICEVA IL CONTRARIO
Secondo l’attività di indagine coordinata dalla Procura di Roma, i tre sono ritenuti responsabili a vario titolo di frode e inadempimento nelle pubbliche forniture. L’ordinanza è stata emessa dal Tribunale ordinario romano. Da quanto si apprende, dunque, «la Roma Multiservizi S.p.A. quale capogruppo del RTI aggiudicatario dell’appalto, al fine di ottenere la remunerazione prevista dal contratto, attestava la risoluzione delle problematiche lamentate, di fatto però parzialmente risolte». L’immondizia, dunque, restava in strada anche se il rilevamento elettronico diceva il contrario.
28/07/2021