Assessore, in questo momento lei segue due fronti delicatissimi, partiamo dal lavoro, qual è lo stato delle cose e quali le prospettive?
“L’emergenza Covid ha condizionato e sta continuando a condizionare fortemente l’economia e il mondo del lavoro, e certamente è nostro compito offrire protezione a segmenti e categorie escluse da provvedimenti nazionali. Ma, parallelamente, non bisogna abbandonare progetti a cui stiamo lavorando da tempo, a cominciare dal contrasto al caporalato in agricoltura, passando per le iniziative in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro fino a una legge regionale sugli appalti”.
Quali misure state mettendo in campo per far fronte a una crisi mai vista prima?
“Le nuove misure specifiche sono in fase di definizione in questi giorni. Come già avvenuto la scorsa primavera, in cui abbiamo messo in atto una serie di interventi, l’dea è quella di intervenire subito per aiutare le categorie più in difficoltà. In questo momento bisogna sostenere non solo il sistema produttivo, ma prevenire anche forme di disagio sociale, aiutando le persone e le famiglie. Obiettivo primario resta comunque il lavoro e le politiche attive del lavoro”.
Ci sono fronti caldi per l’occupazione, anche al di là dell’emergenza covid, come quello del passaggio Auchan-Conad con molti lavoratori nel Lazio che rischiano il posto
“Purtroppo il fronte delle vertenze è sempre caldo. Come Regione, nell’ambito delle nostre competenze, abbiamo confermato il nostro impegno e la nostra disponibilità a contribuire affinché possa essere trovata una positiva soluzione dell’intera operazione di riorganizzazione messa in atto da Conad con l’acquisizione dei punti vendita Auchan. L’operazione riguarda ben 47 punti vendita in tutto il Lazio e vede coinvolti centinaia di lavoratori. Se da una parte è apprezzabile il lavoro finora messo in campo da tutte le Parti coinvolte, dall’altra non mancano le preoccupazioni. In particolare, con riferimento alle sedi di Casal Bertone e Porta di Roma, riteniamo che le procedure avviate debbano contemplare la ricollocazione di tutti i dipendenti nel perimetro Conad o presso i soggetti terzi che hanno acquisito i supermercati della rete. Massima attenzione dovrà essere posta anche con riferimento al punto vendita di Fiumicino per il quale è intervenuto l’Antitrust. Crediamo sia indispensabile, specie in questo momento storico, mettere in campo tutte le iniziative possibili finalizzate a preservare i livelli occupazionali e le professionalità. L’auspicio è quello di continuare a lavorare con l’obiettivo condiviso, da parte di tutti, della salvaguardia occupazionale”.
Lei si sta battendo per una legge regionale sugli appalti, quali sono i punti principali?
“Martedì scorso abbiamo dedicato un’intera giornata a un convegno per dare voce a tutti gli attori coinvolti: istituzioni, parti sociali, esperti della materia. Partendo dalla concertazione vogliamo arrivare alla definizione e di un testo da presentare al Consiglio regionale per intervenire in modo specifico sulla legalità e sulla qualità del lavoro nella materia degli appalti. L’esigenza nasce dal fatto che la Regione Lazio è una delle principali committenti pubbliche per l’approvvigionamento di beni e servizi sia per le spese di funzionamento che per la gestione dei fabbisogni settoriali delle singole Direzioni regionali e degli Enti regionali che ne facciano richiesta. In questo quadro, con le Parti Sociali sono già stati sottoscritti importanti Protocolli di Intesa – condividendo per esempio criteri di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa fino all’introduzione di meccanismi premianti per le imprese virtuose. Il passo successivo è radicare ancor di più questi principi con una legge che salvaguardi le esigenze di trasparenza, sicurezza, legalità e tutela dell’occupazione”.
Qualche giorno fa sono stati resi noti dati sugli incidenti sul lavoro, in diminuzione: uno dei pochi effetti postivi della pandemia?
“La diminuzione del numero degli infortuni sul lavoro registrata nei primi 9 mesi del 2020 non possiamo accoglierla come dato positivo. Essa, infatti, è associata alla contrazione delle attività lavorative dovute alla pandemia. Non solo, il numero degli incidenti mortali è aumentato sensibilmente, dato spiegabile anche dal fatto che, alla fine del lockdown, il sistema produttivo e dei servizi si è rimesso in modo senza prestare attenzione, in alcuni casi, al tema della sicurezza. Per questo non dobbiamo abbassare la guardia e tutti, dalle istituzioni ai sindacati alle parti datoriali agli organi ispettivi, dobbiamo continuare a lavorare per garantire una sempre maggiore salute e sicurezza sui luoghi di lavoro andando all’attuazione al recente protocollo sul coordinamento degli enti ispettivi che abbiamo stipulato nel Lazio”.
Secondo lei ci potranno essere ricadute sul fronte del lavoro in nero?
“Questo pericolo è sempre presente, e, come la storia ci insegna, tende ad aumentare nelle situazioni di crisi. Per questo, come accennavo prima, dobbiamo sia intervenire con misure di “pronto intervento” sia con misure di più ampio respiro. Tra gli obiettivi che ci siamo posti c’è anche quella di estendere la legge regione “Per un lavoro di qualità in agricoltura”, che contrasta il caporalato e il lavoro in nero nei campi, anche a altri settori chiave: dall’edilizia, alla logistica ai servizi”.
Assessore le scuole del Lazio sono sicure? Che nuove misure ci sono per la sicurezza?
“Dall’esperienza maturata fino a oggi, i dati indicano che le scuole non sono ambienti generatori di contagio. Questo è assicurato da adeguate condizioni igieniche e di organizzazione sugli accessi e sulla condotta di studenti e insegnanti. I luoghi di contagio dei giovani sono altri. Per questo abbiamo introdotto, fin da agosto, i test sierologici per gli insegnanti e gli studenti con disabilità. Più recentemente abbiamo sottoposto migliaia di studenti ai test cosiddetti rapidi per intervenire tempestivamente nel controllo dei contagi”.
Per quanto riguarda la didattica mista e a distanza, che piani ci sono?
“La situazione è in rapida evoluzione, a livello nazionale si stanno prendendo decisioni importanti. Da parte nostra, come annunciato pochi giorni fa dal presidente della Regione Nicola Zingaretti abbiamo già messo in campo 3 milioni di euro per la connettività degli studenti. Con queste risorse aiutiamo le scuole a potenziare la loro rete internet e aiutiamo gli studenti all’acquisto di modem per la connessione, strumento indispensabile per poter seguire le lezioni a distanza. Altre risorse verranno stanziate a favore degli studenti universitari”.