Fondamentale l’utilizzo delle fototrappole, telecamere che consentono di scattare un numero molto elevato di immagini, grazie alle quali si è risaliti ai singoli incivili, a svuotacantine abusivi e, in alcuni casi, a vere e proprie organizzazioni criminali che sversano rifiuti nei terreni della Capitale. Grazie a questa tecnologia, nel 2019 e negli ultimi mesi del 2020 il Nucleo Ambiente e Decoro della Polizia Locale di Roma Capitale ha elevato circa 2.400 verbali (sui 4.000 elevati per reati di tipo ambientale), sequestrato 50 automezzi utilizzati per sversamenti illegali ed elevato sanzioni per circa 600mila euro.
È stato sanzionato con apposite ordinanze sindacali il fenomeno del cosiddetto “pendolarismo” dei rifiuti, ovvero persone che risiedono in comuni limitrofi a Roma e sversano i loro rifiuti nel territorio di Roma Capitale: sono state anche individuate le aree di Roma più colpite, come le strade consolari o i punti di accesso in città. Importantissime, inoltre, le attività svolte dal Nad nel contrasto allo smaltimento illecito di materiali ospedalieri o pericolosi nei cassonetti della città.
Nelle scorse settimane è stata firmata un’ordinanza sindacale che prevede multe fino a 500 euro per chi abbandona guanti e mascherine usati per strada. Questi rifiuti, così come previsto dalle norme nazionali e regionali, devono essere conferiti nei contenitori della raccolta indifferenziata.
In concomitanza con l’avvio della “Fase 2” delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19, le squadre di Ama hanno rimosso, dal 4 al 14 maggio, complessivamente oltre 126 tonnellate di materiali effettuando circa 200 interventi, in turno diurno e notturno. I dati recenti, purtroppo, rilevano un incremento del fenomeno che è passato dalla media di 6-7 tonnellate al giorno rimosse ad aprile alle 10-12 tonnellate giornaliere del 4/14 maggio.