Con la chiusura delle scuole, i bambini in età prescolare sono rimasti privi di contatti con i coetanei e attività ludiche. Lei si è attivata per attivare la didattica a distanza anche per i più piccoli, che risposta c’è stata?
“Per i bambini aver mantenuto il rapporto con le nostre educatrici e insegnanti è stato fondamentale. Abbiamo voluto attivare la didattica a distanza anche nei nidi e nelle scuole dell’infanzia capitoline, che più che una ‘didattica’ vera e propria è una relazione, fatta di saluti, giochi, pensieri, letture e racconti, insieme a piccole attività e ‘compiti’ da fare a casa insieme ai genitori, con video, audio, messaggi e telefonate. Un’esperienza bella e commovente, considerata anche la lontananza forzata, ma necessaria che ha coinvolto tutti noi e il grande bisogno dei più piccoli di mantenere i legami emotivi e le loro ‘piccole’ abitudini della vita quotidiana.
Non è semplice coinvolgere bambini così piccoli, attraverso la tecnologia, usando schermi di tablet e computer.
“Chiaramente il contatto fisico, la vicinanza, la possibilità di condividere uno stesso spazio, sono fattori di grande importanza nello sviluppo emotivo soprattutto dei più piccoli. Ma le nostre educatrici ed insegnanti hanno davvero dimostrato un’assoluta professionalità e preparazione, e le famiglie ci hanno fatto arrivare dei riscontri che hanno commosso tutti. Voglio sottolineare anche che, già prima che attivassimo come Comune la didattica a distanza per tutti, le nostre educatrici ed insegnanti avevano spontaneamente dato avvio a queste forme di contatto e relazione a distanza. Stiamo raccogliendo le buone prassi che sono emerse, perché devono essere conservate e valorizzate. Nella fase 2, è molto sentita l’urgenza di riaprire attività per i bambini di nidi e scuole per l’infanzia”.
C’è una task force per la ripresa in sicurezza, su cosa sta lavorando in particolare?
“Dobbiamo continuare a porre assoluta e massima attenzione in questa fase delicata. Serve responsabilità, per non gettare al vento i sacrifici fatti fino ad ora e al contempo puntare a far ripartire le attività anche nelle nostre strutture educative e scolastiche. Seguiremo le indicazioni e le linee guida del Governo, che saranno i binari sui quali procedere nella rimodulazione dei nostri servizi anche per i più piccoli. Abbiamo già avviato una task force capitolina per la scuola, con esperti sia interni che esterni all’Amministrazione. L’obiettivo è avere un documento tecnico-scientifico con una serie di progettualità e di ipotesi, pensate per le diverse fasce d’età, le realtà specifiche del nostro territorio e i diversi possibili scenari che potremmo avere davanti in prospettiva. Un documento che punta ad un assoluto rigore, dal punto di vista sia della tutela della salute che della qualità dei percorsi pedagogici e didattici proposti. Il team multidisciplinare che abbiamo messo in campo è di assoluto valore, sono professionisti che hanno messo a disposizione il proprio contributo accettando questa grande sfida in modo gratuito”.
Quali sono i parametri per garantire la sicurezza senza intaccare il lato ludico-educativo dei bambini?
“Il quadro generale entro cui ridisegnare i nostri servizi è quello nazionale. In base ai criteri di prevenzione e sicurezza stabiliti, la nostra task force va a definire, con assoluto rigore tecnico e scientifico, i percorsi capaci di contemperare, accanto alle finalità per la promozione del benessere dell’infanzia, il rispetto di norme sostanziali che garantiscano sicurezza e tutela della salute dei bambini, delle loro famiglie e del personale impiegato nei servizi. Nessuno sa ancora il preciso scenario sanitario che avremo nei prossimi mesi ed è per questo che gli esperti stanno lavorando in prospettiva, su diversi livelli ipotetici di ‘limitazioni’ al contatto. Ma la sfida è duplice, perché se da un lato ci troviamo di fronte alla necessità di rielaborare i percorsi e gli ambiti educativi e didattici a seconda dei diversi scenari che potrebbero profilarsi, c’è anche l’aspetto dell’innovazione, con la possibilità di inserire nuovi stimoli e opportunità per i bambini. Penso per esempio alle attività outdoor e l’educazione ambientale”.
Dopo tanti mesi in casa, i bambini potrebbero avere difficoltà a tornare a scuola. Prevede un supporto psicologico?
“Il lavoro della task force prende in considerazione tutti gli aspetti. Il team multidisciplinare conta all’interno psicologi, pedagogisti, educatori, insieme ad architetti, medici e altre professionalità fondamentali per considerare tutti gli aspetti e le implicazioni”.
Quindi saranno usate strutture comunali, oltre alle iniziative dei privati?
“Come Roma Capitale abbiamo la gestione dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali, a gestione sia diretta che indiretta. La task force lavora anche su eventuali spazi all’aperto, a disposizione delle nostre strutture ma anche esterni. Chiaramente condivideremo le riflessioni con tutti i soggetti interessati, perché al centro dell’impegno comune c’è il benessere dei bambini”.
Possiamo ipotizzare una data di riapertura?
“Entro i primi di giugno avremo il documento prodotto dalla task force che sarà subito condiviso con i Municipi, la commissione capitolina alla Scuola, le parti sociali e rappresentanti della comunità scolastica, per accompagnare i bambini nei prossimi mesi in sicurezza e con la massima qualità ed efficacia delle proposte educative e didattiche, ma anche ludiche. Il lavoro della task force rappresenta per noi una base scientifica a tutto tondo, dall’architettura all’arredamento degli spazi, dalle proposte pedagogiche e didattiche all’innovazione outdoor, su cui costruire le proposte per i più piccoli nei prossimi mesi”.
Paolo Travisi