Lo spazio
E’ stato dedicato ad una donna che ha sempre lottato per cambiare le sorti di un quartiere densamente popolato ma troppo spesso dimenticato e abbandonato dalle istituzioni. “MaMar è l’acronimo di Marisa Marcellino, una donna eccezionale di Tiburtino terzo- racconta Elio Romano, medico in pensione, ideatore dello spazio popolare- Marisa fece alcune delle battaglie più importanti in periferia negli anni 70: la prima fu quella di richiedere per Tiburtino III dignità. In questo quartiere c’erano prevalentemente baracche, fabbricati fatiscenti e nessun servizio. Marisa Marcellino, insieme ad altre persone- spiega- si mise alla guida del popolo di Tiburtino III, rivendicando ed ottenendo l’abbattimento di abitazioni fatiscenti e, contestualmente, la costruzione di nuove, cosicché ogni famiglia doveva averne l’accesso immediato. Non solo- aggiunge- Marisa non ce la faceva più a vedere tanti giovani rovinati dalla droga: mise una tenda sulla Tiburtina con altre donne, realizzando un presidio permanente, affinché ci fosse un’attenzione e un intervento da parte delle istituzioni, per risanare dalla droga questo quartiere. La battaglia durò anni e Marisa ebbe, a sua insaputa, la scorta delle forze dell’ordine, riuscendo infine ad ottenere l’apertura di un centro per tossicodipendenti a Tiburtino III e a limitare fortemente il traffico di droga, adoperandosi, inoltre, per l’apertura del presidio sanitario di via Mozart, oggi punto di riferimento per l’intero quadrante”.
Le finalità
Tra gli organizzatori Nicola Marcucci, Fondatore dell’ Università popolare “Michele Testa”, che ha descritto alcune tra le finalità più significative dello spazio: “Noi dell’Università Popolare vogliamo organizzare sul territorio di Roma Est e Valle dell’Aniene laboratori di quartiere FAI-DA-TE. Pensiamo ad una grande battaglia- ha aggiunto- per avvicinare, dall’alto e dal basso, cittadini ed istituzioni. Non possiamo più tollerare, ad esempio, che il Parco e il Casale della Cervelletta siano “incarcerati” da una recinzione sovradimensionata, come pure una pinetina di questo quartiere “sequestrata”. Da anni, infatti, la rete popolare Tiburtino terzo si batte per la riapertura al pubblico della Pinetina, unica area verde del quartiere, senza ottenere, ad oggi, nessuna risposta. “Siamo nelle condizioni di strati popolari sempre più abbandonati da un welfare ormai ridotto all’osso e, in alcuni casi cancellato- ha detto Vito Meloni, segretario della federazione romana del Prc- in particolare nelle periferie, non solo quelle geografiche ma anche sociali che si trovano nel cuore della città; ed è nelle periferie che bisogna dare risposte- ha aggiunto- non solo di tipo assistenziale, anche se necessarie di fronte a bisogni immediati. Occorre creare occasioni per permettere alle persone di auto-organizzarsi, di avere gli strumenti per far valere i propri diritti”.
L’inaugurazione
Moltissimi i comitati, le associazioni e i cittadini che hanno partecipato all’inaugurazione, intervenendo con idee, proposte e progetti per iniziare, in forma collettiva, un percorso che punta all’inclusione, alla partecipazione, all’aggregazione e alla rigenerazione urbana. Sono già in cantiere un doposcuola popolare, corsi di inglese, musica e informatica, sportelli di ascolto psicologico e consulenze sanitarie. MaMar vuole rilanciare concretamente l’idea di “fare comunità”, aggregando i cittadini e promuovendo la progettualità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone e rigenerare il quartiere. La periferia è stata desertificata ma custodisce un enorme potenziale culturale e demo-antropologico, un mondo sotteso che pullula di idee che aspettano solo di incontrarsi, prendere forma ed emergere, unendo le persone che lo popolano. Come dichiarò Marisa Marcellino in un’ intervista rilasciata a Marco Lodoli, giornalista e scrittore, negli anni 70, durante la lotta per il diritto all’abitare: “Qui eravamo tutti una grande famiglia, ci conoscevamo da sempre, eravamo compagni per coesione naturale e storica”.
Francesca Zaccari