Parla, infatti Massimiliano Fazzari, uno dei pentiti, rivelando i metodi estorsivi della famiglia dei Casamonica: “Loro offronto prestiti, di solito chiedono il 20 per cento, a me il 10 per cento perchè ero amico, si pattuisce il tempo per restituire il 20 per cento mensilmente, che sono solo gli interessi. Puoi pagare anche per 10-20 anni finché non hai consegnato tutto il capitale, se salti un mese gli interessi aumentano, fanno come vogliono, li’ poi sono botte, se hai un locale ti levano il locale, se hai una casa ti levano la casa”. Da quanto si apprende dalle parole del pentito, il quartier generale dei Casamonica a Roma era la Romanina e si estendeva anche da Porta Furba a Tuscolana e Centocelle. L’egemonia dei Casamonica a Roma era indiscussa. Continua infatti Fazzari: “A Roma nessuno si mette contro i Casamonica, c’è qualche gruppo che potrebbe fronteggiarli ma preferiscono accordarsi con loro, nessuno ci si mette contro, sono tanti, se tu vai in 6 loro tornano in 20. I Casamonica si sono fatti strada recuperando crediti per conto della Banda della Magliana.“
Il pentito stesso rivela di aver ricevuto minacce “se non porti sti’ soldi finisce male, l’amicizia è amicizia ma i soldi sono soldi’”, e di aver pensato di allontanarsi dalla Capitale per chiedere aiuto alle sue conoscenze della ‘Ndrangheta in Calabria. E Fazzari aggiunge ancora: “Ma gli stessi Casamonica si definiscono mafiosi, dicono ‘abbiamo le regole come i calabresi, siamo come gli ‘ndranghetisti che hanno regole. Hanno molte conoscenze. Dicevano di poter rompere il Cu… a tutti”