Lo scopo dell’infrastruttura
Sarebbe dovuta essere la creazione di un valido e sostenibile collegamento tra il quartiere Sacco Pastore, da sempre tagliato fuori dalla viabilità principale del Municipio III, e quello di Conca d’Oro, dove è ubicata l’omonima fermata della Metro B1. Il ponte, pensato come una passerella di tipo strallato, costituita da due campate, per una luce complessiva di 92 metri, permetterebbe quindi di ricongiungere le due piste ciclabili attualmente esistenti sulle sponde opposte del fiume Aniene. L’intervento comprenderebbe anche la sistemazione degli sbarchi in corrispondenza di via Valsolda e di via delle Valli, nonché la riqualificazione dell’area verde situata nei pressi della stessa via Valsolda. Al momento, gli studi progettuali preliminari e di fattibilità economico-finanziaria risultano ultimati, mentre il completamento del progetto definitivo è ancora in corso.
I vantaggi
Diversi i vantaggi che la struttura arrecherebbe all’intera cittadinanza del quadrante Espero-Conca d’Oro, primo fra tutti la potenziale rinuncia all’utilizzo dell’auto per raggiungere la vicina stazione della metropolitana, in favore di una pedalata in bicicletta o di una passeggiata.
La situazione di stallo
Peccato però che l’opera a causa della profonda crisi con conseguente liquidazione che ha investito Roma Metropolitane, la municipalizzata appaltante, sia imprigionata da tempo immemore in un circolo vizioso fatto di ricorsi, slittamenti e rinvii che, di fatto, non ne rendono possibile la costruzione. “La realizzazione di questo ponte è vitale, è una priorità non solo per questa zona ma per tutta la città” – ha dichiarato, nel corso di un’assemblea pubblica, il presidente del Municipio III, Giovanni Caudo – “Circa 5mila abitanti del quartiere Sacco Pastore attendono quest’opera ormai da decenni. Il ponte – ha spiegato Caudo – consentirebbe ai cittadini di affrancarsi dalla macchina, poiché offrirebbe un rapido collegamento con la stazione della metropolitana. L’iter è praticamente ultimato, basterebbe chiudere la conferenza dei servizi e predisporre la gara d’appalto. Onestamente – ha concluso il minisindaco di piazza Sempione – mi auguro che la sindaca comprenda quanto sia semplice portare a termine questo obiettivo, purché ci si impegni e si dia seguito agli atti; tanto per essere chiari, non è una questione di soldi”.
La raccolta firme
Nel frattempo, i residenti e i comitati dei quartieri Espero-Sacco Pastore-Conca d’Oro si sono attivati, lanciando una raccolta firme indirizzata al Campidoglio. Una mobilitazione che mira a sollecitare gli uffici della sindaca di Roma, affinché la stessa Virginia Raggi si prenda formalmente l’impegno di confermare il cronoprogramma che prevedeva l’apertura della gara d’appalto entro il mese di gennaio 2020.
Andrea Lepone