Attenzione massima sul Policlinico romano Umberto Primo. È forte e chiaro il grido di allarme che i segretari regionali dei tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, hanno lanciato sul più grande ospedale universitario d’Italia. “La dirigenza del Policlinico Umberto I – sostengono i tre – continua a non intrattenere nessun confronto sindacale e ad assumere atti unilaterali che indeboliscono il servizio sanitario pubblico, diminuendo l’offerta sanitaria in favore dei cittadini. Sono rimaste senza risposta le denunce che da tempo queste organizzazioni sindacali hanno presentato in Regione e in Azienda, come ad esempio lo scandalo che permette di sprecare soldi pubblici su ristrutturazioni e acquisto di nuovi arredi per reparti che sono chiusi da oltre 3 anni, e ci riferiamo in particolare al reparto di malattie infettive e a quello di odontoiatria presso l’ospedale George Eastman”. I tre lamentano l’assenza di personale sanitario e, nel mese di Agosto, la chiusura improvvisa di un reparto che definiscono a “gestione infermieristica” che non più tardi di due anni fa venne inaugurato dal Presidente Zingaretti. Chiediamo alla Regione di intervenire immediatamente per ripristinare un corretto comportamento nelle relazioni sindacali. Ma anche riguardo all’Atto Aziendale, ovvero del documento con cui il direttore fissa gli obiettivi principali della struttura che guida, emanato – sempre secondo i sindacalisti – “senza nessun confronto e nel quale sono varie le criticità che hanno una diretta conseguenza sui servizi alle persone e sui lavoratori. A distanza di 2 anni dall’insediamento dell’attuale amministrazione – concludono – non è stato mai sottoposto un piano industriale nonché strategico aziendale, con precise indicazioni delle linee di indirizzo ed obiettivi da perseguire”.
12/11/2019