Educazione all’affettività nelle scuole di Roma e del Lazio
“Si è tenuta presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio – si legge nella nota – l’iniziativa dal titolo “A scuola di affettività. Educare alle relazioni per prevenire la violenza di genere”. Organizzata dalle consigliere e consiglieri regionali Marta Bonafoni, Claudio Marotta, Marietta Tidei, Alessandra Zeppieri, Adriano Zuccalà.
L’incontro è stato animato da interventi e contributi di numerose realtà che si occupano quotidianamente di contrasto e prevenzione della violenza di genere, soprattutto attraverso percorsi e progetti educativi all’interno delle scuole di ogni ordine e grado.
Un progetto che punta all’Italia
Sono intervenuti nel corso del pomeriggio la coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del Lazio Tullia Nargiso, la presidente di Educare alle Differenze Monica Pasquino. La vicepresidente AIED Antonella Dentamaro, Gianfranco Goretti dell’Associazione Famiglie Arcobaleno. La presidente di Associazione Ponte Donna Carla Centioni, Valentina Peri, vice Presidente di Ohana Cooperativa Sociale ONLUS e Luigia Mastrosanti, preside di un istituto comprensivo ad Albano Laziale.
L’educazione all’affettività a Roma
Proprio l’introduzione dell’educazione all’affettività nelle scuole è stata al centro del dibattito odierno. Tutti gli interventi hanno ribadito come sia uno strumento indispensabile nell’ottica della prevenzione della violenza di genere.
Proprio per la sua capacità di contrastare alla radice la cultura patriarcale che ne è alla base, attraverso lo sviluppo di competenze emozionali e relazionali.
Nel ripercorrere tutte le azioni portate avanti proprio su questo tema in consiglio regionale nel corso di questo primo anno di legislatura. Le consigliere e i consiglieri hanno ricordato la bocciatura in aula dell’ordine del giorno congiunto che chiedeva di destinare i fondi aggiuntivi per la legge 4 del 2014 proprio per finanziare percorsi di educazione all’affettività. In collaborazione con i centri antiviolenza. Stanziati grazie ad un’azione comune dell’opposizione in occasione dell’approvazione del Bilancio.
Il Comune impegno nel proseguire con ancor più determinazione questa battaglia consiliare e politica è stato ribadito attraverso la firma di un documento congiunto che chiede sia al Governo nazionale che all’Amministrazione Rocca di cambiare approccio rispetto a quanto mostrato sino ad ora e di prender coscienza dell’importanza di educare all’affettività. Alle relazioni, alle decostruzione degli stereotipi di genere e alla lotta contro le discriminazioni omolesbobitransfobiche.
Servono risorse adeguate
“L’educazione all’affettività deve diventare una vera e propria disciplina scolastica, da introdurre a livello nazionale nelle scuole di ogni ordine e grado – hanno ribadito Bonafoni, Marotta, Tidei, Zeppieri e Zuccalà nel firmare il documento – ma in attesa che ciò accada, è chiaro che la Regione deve garantire risorse adeguate per finanziare percorsi. Nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, oltre a programmi di sensibilizzazione e formazione per docenti e dirigenti scolastici.
Si tratta di azioni che vanno costruite di concerto con l’Ufficio scolastico regionale e in stretta collaborazione con i centri antiviolenza e le associazioni che si occupano di educazione di genere.
È proprio in questo senso che è fondamentale, infine, dare nuovo impulso ai consultori del Servizio Sanitario Regionale, in modo che possano tornare a svolgere una delle loro attività fondamentali, ossia l’educazione alla sessualità nelle scuole”.
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