La pulizia ha riguardato la sponda destra del Tevere che va da Ponte Nenni a Ponte Matteotti, con l’intervento di un braccio meccanico che ha facilitato la rimozione dei rifiuti dall’argine e con l’aiuto dei volontari che li hanno raccolti per procedere ad un corretto smistamento.
Sono stati rimossi oltre 100 kg di rifiuti, tra cui un monitor TV, uno pneumatico fuori uso e una rete metallica di protezione a uso edile. La maggior parte dei rifiuti era composta da plastica monouso (bottigliette), lattine e il residuo di un accampamento abbandonato lungo l’argine.
Un analogo intervento di pulizia era stato già effettuato dai volontari di Marevivo il 6 giugno, nella settimana dedicata alle giornate dell’ambiente e degli oceani, sempre nel tratto tra Ponte Matteotti e Ponte Nenni, ma sulla sponda sinistra, partendo dalla sede galleggiante sul Tevere dell’associazione. In quell’occasione i rifiuti raccolti erano stati ben 12 quintali, anche in quel caso per la prevalenza plastica.
Era stata effettuata anche una pulizia dei fondali con l’ausilio di mezzi meccanici e dei sommozzatori di “DragSub” che avevano rimosso dal fondo del fiume una quantità incredibile di rifiuti ingombranti come pneumatici, biciclette e addirittura scooter e moto.
Questi eventi vogliono lanciare un chiaro messaggio: è necessario rendere cittadini e turisti consapevoli dell’enorme problema dell’inquinamento da plastica che affligge i nostri fiumi.
Preservare l’ecosistema dei fiumi, le cui acque si riversano in mare, significa anche tutelare i mari e la nostra salute. Oltre l’80% della plastica che soffoca i nostri mari, infatti, proviene proprio dai corsi d’acqua sulla terraferma.
Nel Mediterraneo ogni anno finiscono 229 mila tonnellate di plastiche. Questi rifiuti, una volta in mare, iniziano un graduale processo di deterioramento che li trasforma in milioni di invisibili microplastiche, che vengono spesso scambiate per cibo dagli animali, entrando nella catena alimentare e nel nostro corpo. Studi scientifici sul tema hanno evidenziato come le microplastiche siano rintracciabili nel sangue e nella placenta umani.
La plastica è la frazione più grande, più dannosa e persistente dei rifiuti che si trovano nel mare: rappresentano almeno l’85% dei rifiuti totali.
“Per noi di Marevivo, prendersi cura dell’ambiente e del mare significa prendersi cura anche della nostra salute e della sopravvivenza di un ecosistema perfetto che ci garantisce di vivere su questo Pianeta”, ha dichiarato Raffaella Giugni Responsabile Relazioni Istituzionali di Marevivo.
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