JUICE: ALLA SCOPERTA DI GIOVE
Juice, la sonda spaziale dell’European Space Agency (ESA), ha preso il volo alle 14:14 – ora italiana – del 14 aprile 2023, dalla base europea di Kourou (Guyana Francese). È l’inizio di un viaggio di 8 anni, al quale ha offerto un ampio contributo l’Agenzia spaziale italiana, affiancata dalla comunità scientifica nazionale.
La missione spaziale Juice è il coronamento di un processo iniziato nel 2004, con l’inizio – da parte di ESA – della consultazione della comunità scientifica, volta ad indentificare i traguardi dell’esplorazione planetaria europea nel decennio successivo.
L’arrivo della sonda a destinazione è previsto a luglio 2031, quando raggiungerà l’orbita di Giove. A quel punto – in un arco temporale di tre anni – Juice porterà a termine una serie di compiti. Stando al notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), la sonda sarà impegnata in analisi che vanno “dallo studio dell’atmosfera e della magnetosfera del pianeta, all’analisi della potenziale abitabilità delle sue lune, Ganimede, Europa e Callisto, che potrebbero ospitare immensi oceani d’acqua sotto la superficie ghiacciata”. Inoltre, si occuperà anche di studiare le condizioni per la formazione dei pianeti e come funziona il Sistema Solare.
IL CONTRIBUTO ITALIANO NELLA MISSIONE
Un notevole contributo alla missione giunge anche dall’Italia e dalla sua comunità scientifica. “Il contributo dell’Italia sfiora circa il 50% dell’intero programma – spiega Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana – attraverso gli strumenti che abbiamo a bordo, che sono frutto anche di collaborazioni internazionali con altre agenzie europee, con quella Israeliana e con il centro JPL della NASA”.
L’ampia squadra di ricerca che lavora al progetto, beneficia del contributo di team scientifici provenienti da diversi atenei italiani. “Chi studierà i dati che ci arriveranno da JUICE oggi sta ancora frequentando scuole o università – dichiara ancora Giorgio Saccoccia – e questo è significativo di come questo spirito di condivisione faccia parte del settore spaziale. Uno spirito che guarda al futuro con fiducia”.
TOR VERGATA NEL TEAM
Tra le squadre di ricercatori che contribuiscono alla missione spaziale Juice – oltre a Sapienza e Roma Tre – figura anche l’Università di Tor Vergata. “#unitorvergata arriva su Giove con la missione spaziale ESA Juice”, annuncia, infatti, il secondo ateneo di Roma dalle proprie pagine social.
Nello specifico, tra gli Enti e le Università che compongono i team scientifici che lavorano all’impresa, compaiono l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Università di Trento, La Sapienza, l’Università di Roma Tre, la Fondazione Bruno Kessler (FBK), l’Università di Bologna, l’Università di Tor Vergata-Roma, l’Istituto Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR, il CISAS – Università Padova, il Politecnico di Milano, l’Università del Salento.
“È con grande orgoglio che guardiamo al decollo di Juice – chiosa il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini – Istituti di ricerca e università coordinati dall’Agenzia spaziale Italiana hanno ideato e realizzato più di un terzo degli strumenti di una missione destinata a segnare un altro importante traguardo nella storia della ricerca spaziale. Siamo fieri dei nostri ricercatori e delle nostre ricercatici, autentico patrimonio scientifico nazionale. È anche grazie a loro se questa nuova incredibile avventura parla italiano”.