L’emergenza covid sembra alle spalle anche se ora pesano le incertezze legate alla guerra. Il turismo ne risentirà?
Il turismo ne sta già risentendo. I numeri dicono, tuttavia, che i flussi sono in una fase di ripresa. Se guardiamo i dati dei mesi precedenti, lo confermano le presenze registrate nei weekend di Pasqua e del 25 aprile. I turisti hanno riempito Roma, le città d’arte, i borghi, il litorale e hanno fatto registrare ad alberghi e ristoranti presenze consistenti. Ci sono stati tanti ingressi nei luoghi della cultura sui cui stiamo puntando, come il Castello di Santa Severa o la Certosa di Trisulti. Anche durante il ponte del 2 giugno i numeri sono stati confortanti e per la stagione estiva sono ottimista. Si registra già il ritorno del turismo straniero, in particolare quello americano ed europeo, ma il dato ancora più significativo riguarda il turismo di prossimità. Gli italiani dopo il covid hanno riscoperto l’Italia e scelgono di restarvi. È innegabile che la guerra abbia impedito una ripresa post covid piena. Alcuni mercati sono tagliati fuori e questo incide, pensiamo ai russi che sul totale del fatturato del turismo valgono in media il 2%, come ha più volte ricordato il ministro Garavaglia. A pesare sono incertezze e rincari su tutta la filiera, diretta e indiretta, e le prenotazioni sono effettuate sempre più a ridosso dalla partenza. Sono comunque fiduciosa e stiamo lavorando con interventi mirati per riportare nel Lazio consistenti flussi turistici.
Quale misura avete creato per rilanciare il turismo nella Regione?
Sulla scorta degli ottimi risultati dello scorso anno, come Assessorato al Turismo, abbiamo voluto realizzare per il 2022 la misura di rilancio turistico “Più notti, più sogni. + Experience”, valida fino al 30 novembre. A tutti i turisti italiani e stranieri, nonché ai residenti nel Lazio, che sceglieranno la nostra regione per trascorrere le vacanze, offriamo fino a due notti di soggiorno gratuito e sconti per una serie di attività e servizi turistici legati, ad esempio, al turismo outdoor e sport all’aria aperta, all’enogastronomia, alle terme e al benessere. (Per maggiori informazioni: www.visitlazio.com). Con la misura rilanciamo il turismo, aiutiamo le nostre imprese e favoriamo la destagionalizzazione dei flussi.
Tra le altre misure per rilanciare il turismo state incentivando anche i cammini religiosi, che progetti ci sono?
Il Lazio è terra di Cammini, rete su cui stiamo investendo con specifici programmi di investimento e valorizzazione. Abbiamo attuato interventi di messa in sicurezza, manutenzione, bonifica e dotato l’intera rete della segnaletica con l’installazione di Abachi informativi. Stiamo promuovendo la rete dei Cammini nelle manifestazioni fieristiche di respiro nazionale e internazionale e, recentemente, abbiamo realizzato “Lazio, emozioni in cammino”, 5 video promozionali per raccontare i Cammini spirituali e valorizzare le nostre cinque province. Presto ospiteremo il Giubileo 2025 e, in seguito, il Giubileo 2033, appuntamenti che richiameranno consistenti pellegrini. Accoglierli bene sarà un nostro preciso dovere. La collaborazione interistituzionale è determinante, per questo abbiamo aperto un tavolo con Roma Capitale per lavorare sinergicamente in vista di progetti di comune interesse, a partire proprio dal Giubileo 2025.
La legge regionale sul turismo a che punto è? Ad attenderla sono soprattutto i tour operator e le agenzie di viaggio.
A distanza di 15 anni, risultava necessario aggiornare la Legge di organizzazione del sistema turistico regionale, un atto dovuto ai nostri operatori e alle Associazioni di categoria, essenziale nel perseguire il rilancio turistico laziale. Con la Legge contrastiamo fortemente l’abusivismo ricettivo, nell’esercizio delle attività di intermediazione e nelle professioni turistiche, inasprendo le sanzioni con multe che passano da 10mila a 20mila euro, arrivando fino alla chiusura dell’attività, e prevedendo che i controlli siano effettuati dalla polizia locale che potrà instaurare forme di collaborazione con la polizia provinciale. Gli introiti delle sanzioni resteranno nelle disponibilità dei Comuni come risorse da destinare al turismo sul territorio. Sostituiamo l’Agenzia Regionale del Turismo con una nuova Direzione Regionale che avrà il compito di coordinare le attività amministrative di competenza regionale. Per quanto riguarda le agenzie di viaggio abbiamo previsto la possibilità che siano riconosciute anche quelle imprese turistiche che operano sul web. Inoltre, creeremo nuovi punti informativi e di accoglienza turistica in sinergia con gli enti locali e nei luoghi di approdo dei turisti come porti e aeroporti. Stiamo già lavorando per un nuovo punto di informazione e accoglienza a Civitavecchia, nei pressi del terminal Amerigo Vespucci. Fondamentale nella riforma anche la formazione e riqualificazione degli operatori, delle strutture, dei servizi. Vogliamo rendere il settore turistico integrato con tutti i settori economici della Regione, vogliamo innalzare la qualità della nostra offerta turistica e rendere il Lazio protagonista nei mercati nazionali ed esteri.
Parliamo del litorale, quali sono i progetti per rilanciarlo?
Per una stagione balneare 2022 all’insegna del turismo sicuro e accessibile abbiamo stanziato 2 milioni e mezzo di euro per aiutare i Comuni del litorale laziale a gestire le spiagge libere in totale sicurezza. Con un investimento di oltre 20 milioni e un coinvolgimento di 15 comuni, sono stati finanziati progetti che riguardano la realizzazione di piste ciclabili, interventi di sistemazione, valorizzazione e riqualificazione delle aree che insistono sui lungomari. Pomezia, Torvaianica, Fiumicino, Santa Marinella, Ladispoli, Formia e Gaeta sono alcuni dei comuni interessati. Abbiamo in mente la realizzazione di un grande progetto, Ciclomare, una pista ciclabile ideata per unire tutto il litorale del Lazio, da Pescia Romana a Minturno, passando per il Colosseo. Sarà di certo una grande sfida, ma anche un’opportunità per rilanciare il nostro turismo e per offrire alle nostre comunità una struttura importante.
Un’ultima domanda la faccio alla Corrado esponente dei Cinquestelle: cosa ne pensa del progetto del Termovalorizzatore, secondo lei è davvero una soluzione?
Avere una Capitale pulita, che è vetrina agli occhi del mondo, è un diritto sia dei cittadini che dei turisti, ma la scelta di realizzare un termovalorizzatore è anacronistica. Si tratta di un progetto che guarda al passato, i cui tempi di realizzazione sarebbero lunghi e andrebbero oltre il Giubileo 2025. Dire sì al termovalorizzatore significherebbe, inoltre, disincentivare la raccolta differenziata. Il progetto si realizzerebbe a Santa Palomba, nella zona della estrema periferia Sud di Roma al confine con il comune di Pomezia, Ardea e Albano, realtà virtuose, che stanno portando avanti un grande lavoro sulla riduzione del prodotto indifferenziato. Purtroppo, oggi si pensa che il problema dei rifiuti si possa risolvere bruciandoli, ma non è così: è necessario ammodernare tutti i nostri impianti di trattamento e puntare su un cambio di modello. Non possiamo perdere l’occasione degli investimenti che arriveranno con il PNRR e di provare a puntare su tecnologie alternative all’inceneritore.