
L’imprenditoria femminile del Lazio resiste alla pandemia. Nonostante una leggera battuta d’arresto, a livello complessivo, che ha interrotto sei anni di crescita costante, le imprese guidate da donne riprendono a crescere nel 2021. Secondo i dati della Camera di commercio di Roma, infatti, se il IV trimestre del 2020 si è chiuso con 97.354 imprese attive partecipate in prevalenza da donne – contro le 102.589 del 2019, -5% circa – il 2021 si riapre positivamente. I dati UnionCamere mostrano che a livello nazionale tra il primo trimestre 2020 e il primo trimestre 2021 le nuove imprese femminili under 35 sono aumentate di oltre l’8%, contro un più timido, seppur sempre positivo, +2% di nuove attività iscritte al registro delle imprese dalle over 35. Per saperne di più abbiamo intervistato il presidente della commissione regionale “Lavoro Formazione e Pari Opportunità”, Eleonora Mattia.
Presidente Mattia, le donne imprenditrici appaiono ancora in numero ridotto però si registra una crescita delle donne pronte a creare e guidare una impresa. Cosa fare per incentivare questo trend?
“Il primo incentivo per l’imprenditoria femminile é la formazione per le bambine e le ragazze: educazione digitale e finanziaria e incentivi alla diffusione della cultura imprenditoriale femminile con percorsi formativi appositi di empowerment, reti di supporto e condivisione di buone pratiche”.
Gli incentivi all’imprenditoria rosa? Gli sportelli Forza8 per i nuovi progetti di imprenditoria al femminile

Togliendo gli ultimi provvedimenti, in questi anni cosa ha fatto la Regione Lazio per muovere il lavoro in rosa?
“Gli ‘Sportelli Donna Forza 8’ negli Spazi attivi del Lazio hanno intercettato in questi anni migliaia di donne con un’idea imprenditoriale, supportando la stesura di progetti e la partecipazione a bandi e diffondendo informazioni utili alla creazione di impresa. Su questo modello nella legge regionale 7/2021 abbiamo previsto l’introduzione, all’interno dei centri per l’impiego del Lazio, di appositi servizi di supporto a tutte le donne che cercano lavoro e in particolare di accompagnamento al lavoro autonomo, all’autoimpiego e alle start up. E poi la legge regionale sui servizi educativi che oltre a strumenti specifici – come gli incentivi per la costituzione di nidi aziendali e l’estensione dei bonus caregiver e baby sitting per le lavoratrici autonome – investendo sul sistema di welfare supporta le donne fattivamente dando loro strumenti di conciliazione per essere madri senza dover rinunciare al lavoro e all’espressione dei propri talenti”.
Un contributo a fondo perduto fino a 30mila euro per le imprese femminili che investono in innovazione
Allo stesso modo, quale è stato il suo lavoro in commissione per stimolare la crescita e il rilancio della imprenditoria femminile?
“La legge sulla promozione della parità salariale e sostegno all’occupazione femminile è sicuramente uno dei traguardi di cui vado più fiera. Al suo interno abbiamo previsto un focus specifico sull’imprenditoria femminile partendo dall’accesso al credito – con un fondo dedicato da 2,5 milioni – per le MPMI e lavoratrici autonome. Molto importante il Registro delle imprese virtuose e il relativo sistema di premialità per le aziende pubbliche e private con meno di cento dipendenti che rendono conoscibile e diffondono i dati relativi alla situazione del personale maschile e femminile, alla formazione, alla promozione professionale, ai passaggi di categoria o di qualifica, alla retribuzione effettivamente corrisposta. Un meccanismo, insieme a quello della creazione di reti impresa, che incentiva la diffusione di buone pratiche aziendali e un innesca un circolo virtuoso che riguarda la reputazione delle imprese”.
Può fornirci qualche numero sugli investimenti e sugli stanziamenti annunciati in questo periodo dalla Regione Lazio? Può parlarci del progetto “Innovazione sostantivo femminile” una grande opportunità per l’imprenditoria femminile.
“Il tema è di rilievo nazionale e il PNRR darà una grande spinta di sostegno con i 400 milioni di euro integrati a fine 2021 nel Fondo per l’imprenditoria femminile. Per quanto riguarda il Lazio, la legge sulla parità salariale è stata finanziata con 7,6 milioni di euro per il triennio 2021-2023 e la nuova programmazione 2021-2027 dei fondi europei si apre con il nuovo Avviso ‘Innovazione sostantivo femminile’ che nelle scorse edizioni ha finanziato 191 progetti per 5 milioni di euro complessivi. Quest’anno i fondi sono di 3 milioni e saranno destinati a contributi a fondo perduto, per un massimo di 30 mila euro a progetto, per le imprese femminili e le autonome che vogliono investire in nuove tecnologie, digitalizzazione e processi e sistemi di innovazione aziendali”.