Il sommo poeta Dante la presenta così:
“Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio.
Tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo Fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che, qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate!”
La Madonna è figlia di Dio, umana, libera e ricca di amore: così è la potenza basilare, ossia l’“Io potenziale” di ogni persona. Ogni persona, in potenza, è veramente come la Madonna, piena di vita, piena di Dio piena di forze che si realizzano solo nell’amore. Ogni persona ha queste ricchezze e si ritrova ricca, viva e libera solo in esse. Così Dio ci ha creato, come la Madonna che schiaccia la testa di ogni diavolo.
La grandiosità dell’amore di Dio, però, più che nella creazione nostra si manifesta in pieno nella sua paternità che aspetta la nostra completa collaborazione per far fuori ogni diavolo. Troviamo la perfetta collaborazione personale con Dio nell’esperienza della Madonna che non solo, dall’inizio alla fine della sua vita, magnifica il Signore in modo che il suo spirito esulta (perché coglie e rispetta le grandi cose che Dio compie in Lei), ma che è talmente figlia e madre da essere sempre incarnata, crocifissa e risorta in Cristo e come Cristo.
Questa collaborazione filiale dell’uomo con tutta la verità e lo spirito posto in ogni creatura da Dio è ciò che fa l’uomo “uomo”, concreatore e corredentore, vero figlio di tanta creatrice paternità d’amore di Dio, il quale lo ha creato di poco inferiore agli angeli. Anche se portatore di tutti gli elementi (dalla materia, alle piante, agli animali), l’uomo si distingue completamente da essi proprio per queste forze filiali di immagine e somiglianza di Dio che sono poste prevalentemente nell’anima.
La paternità di Dio, che crea queste forze, sa che esse si possono sviluppare solo se l’uomo collabora con Lui in tutto questo “spirito e verità”. La paternità di Dio ci vuole liberi, non schiavi, non servi, non esecutori. Ci vuole figli, collaboratori. Dio, come ogni padre, sa bene che, se il figlio non collabora con tutto il bene che Lui ha e non diviene libero con-creatore di questo patrimonio, non è più figlio e tutti i tesori dati o posseduti sono in grave pericolo perché va in balia del maligno.
La collaborazione responsabile e piena dell’uomo con Dio, come l’ha sperimentata la Vergine, fa l’uomo “uomo” e l’angelo “angelo”. Quando non c’è piena collaborazione personale con Dio, l’uomo diventa peggio della bestia, così come l’angelo, staccato da Lui, è divenuto peggio dell’uomo: un demonio, potente nemico dell’umanità.
La Vergine, che ha pienamente collaborato con Dio, si è conservata immacolata sempre figlia e madre piena di divinità. Non si è compromessa con nessun diavolo ma, come Cristo, ha sconfitto ogni male, il maligno e la morte. Per questo vive nell’Assunzione, con Cristo Risorto, perpetuamente nella pienezza della vita umana e divina. Essa vuole, come madre, aiutare ognuno di noi ad arrivare alle sue mete.
È vero: ci troviamo immersi in tanto materialismo, razionalismo o relativismo morale, ma ogni persona ha in sé e attorno a sé anche tutte le forze per poter veramente risorgere.
È vero: viviamo come se Dio non ci fosse, viviamo in mezzo a mille condizionamenti idolatrici, immorali, parziali e riduttivi. È vero: viviamo sotto il martellio televisivo e culturale conseguente a tanto disfacimento religioso e morale. Di conseguenza le persone, le coppie, le famiglie sono profondamente disturbate, impotenti, frantumate e divise. Tuttavia, mai come oggi le persone aspettano qualcuno che non si sostituisca a loro, ma che abbia la luce e l’amore necessari per rimettere in moto le loro forze anche se profondamente mortificate, ridotte e deviate nel tanto male velenoso che ovunque si respira.
Padre Angelo Benolli