IL CENTRO – Luogo di aggregazione destinato ai giovani, il Centro è stato voluto e aperto nel 2015 dalla giunta dem di Sabrina Alfonsi. Nato con lo scopo di favorire l’incontro, la formazione e lo svolgimento di attività destinate ai giovani della Capitale, lo spazio funziona pressappoco come un centro anziani: è coordinato da un presidente e da un comitato di gestione e vanta un’ampia assemblea degli iscritti. Basti pensare che tra maggio e dicembre del 2020 è rimasto aperto per 210 giorni con la sua aula studio, ha accolto oltre 13.000 nuovi iscritti, e svolto 200 eventi culturali riunendo 83 associazioni, stando ai numeri comunicati dai gestori sui social. Il Centro, tuttavia, è ospitato in un immobile del patrimonio municipale in via della Penitenza 35 a Trastevere, e ha smesso le attività a causa di lavori di manutenzione ormai improcrastinabili. Il 6 dicembre scorso, a seguito di un incontro tra i giovani e la presidente del Municipio I, Lorenza Bonaccorsi, è stata decisa la sospensione.
LA SOSPENSIONE – Sulla pagina Facebook del Centro Giovani sono stati gli stessi ragazzi che lo gestiscono, insieme all’associazione Zalib “ospite dello spazio e fondamentale protagonista della sua offerta culturale” a comunicare che “a malincuore il centro chiude per un po’ il suo portone colorato. Questo avviene a seguito della mancanza di alcuni documenti, fondamentali per uno svolgimento delle attività culturali e ricreative in piena legalità”. Negli anni sono stati gli stessi ragazzi a riqualificare “uno spazio in stato di semi-abbandono” ma per “non rischiare d’incorrere in ulteriori sanzioni” i giovani hanno deciso di sospendere le attività, dal momento che “fino a ora, gli interlocutori politici, che ci hanno positivamente aiutato a fare partire questo splendido progetto, non sono riusciti ad assicurarci la legalità necessaria allo svolgimento di tutte le attività”.
LA COMMISSIONE TRASPARENZA – Il caso così finirà all’attenzione della commissione Trasparenza del Municipio I, presieduta da Stefano Tozzi di FdI. “Sono invitati anche gli assessori municipali competenti. Chiediamo di fare chiarezza definitivamente sul Centro Giovani, sia sulla sua attuale chiusura, sia sul passato”, spiega Tozzi. “Vogliamo sapere – aggiunge – se il Centro è stato chiuso per inagibilità. Se così fosse va chiarito anche come possa aver operato negli anni precedenti, tra il primo e il secondo mandato dell’ex presidente Alfonsi, dal momento che non era a norma. Di fatto, potremmo trovarci davanti a un immobile che già nel 2015 non era nelle condizioni di essere aperto al pubblico”. Accanto a questo FdI critica anche la gestione del centro. “Alcune attività, in particolare determinate presentazioni di libri, sono state negate e in realtà di iniziative ne sono state fatte ben poche”. Dalla maggioranza, tuttavia, la capogruppo del Pd, Daniela Spinaci, replica: “Non capisco sulla base di quali elementi si possa dire che il Centro, il quale durante la pandemia è stato aperto consentendo a centinaia di giovani di studiare in sicurezza, grazie anche al giardino esterno, possa essere stato inoperativo. In questo momento è stato accertato che sono necessari dei piccoli lavori di messa in sicurezza, al termine dei quali il Centro riaprirà: è un patrimonio unico nella città. Non vogliamo disperderlo e soprattutto vogliamo esportare il modello anche nelle periferie romane”.
IL FUTURO – Quando e se il Centro Giovani riaprirà è ancora da vedersi. Intanto i ragazzi hanno chiesto all’amministrazione municipale “di ideare insieme con noi un modello alternativo di gestione degli spazi” che “consenta una progettualità a lungo termine e di operare in piena legalità. Vogliamo riaprire e poter lavorare su fondamenta sicure”.