Il Consiglio comunale di Albano ha approvato all’unanimità nel corso della seduta di mercoledì 30 giugno un ordine del giorno che impegna l’amministrazione municipale a tutelare l’interesse della città con ogni mezzo e in tutte le sedi contro la lottizzazione denominata “Print di Santa Palomba”: 1000 case popolari che il Campidoglio (a trazione grillina) sta costruendo a Roma, su via Cancelliera, di fronte all’isola ecologica del Comune di Albano, nell’area industriale di Santa Palomba, al confine con Pavona, frazione di Albano e di Castel Gandolfo. Case che – ad avviso di molte associazioni e comitati territoriali – si candidano a diventare un mega ghetto privo di servizi. Il comune di Albano, come gli altri comuni confinanti, non sarebbero mai stati interpellati né coinvolti nel procedimento di approvazione. Sindaco e Giunta, su mandato dell’intero consiglio comunale, dovranno quindi attivare con urgenza tavoli tecnici con Acea, il gestore idrico di Roma e provincia e l’ARPA per misurare l’impatto ambientale e sul servizio idrico. Il consigliere Marco Alteri ha sottolineato, nel suo intervento in aula, che l’azione ha lo scopo di aiutare Roma ad evitare gli errori del passato, facendo un approfondimento anche sui costi che l’operazione comporta per le casse comunali. Infatti collegare i nuovi mille appartamenti, organizzare un’efficace raccolta dei rifiuti e fornire tutti i servizi di manutenzione ordinaria a 20 km dalla città costa almeno 2,5 mln di euro. Qualcuno si è posto il problema se sia sostenibile per le già disastrate casse comunali della Capitale? Nel frattempo le opere provvisionali che erano state denunciate per presunte irregolarità (ponte in cemento dentro l’alveo di un corso d’acqua) sono state prontamente rimosse, prima del sopralluogo della polizia di Roma Capitale.
08/07/2021