I BENEFICI – L’apertura del cancello, però, in questa fase di rilancio post pandemia delle attività turistiche, consentirebbe già di offrire una passeggiata immersa nel verde, che va dall’Aventino a Villa Celimontana, sia ai visitatori che ai residenti. Inoltre, all’interno del parco di San Gregorio, è presente un’area sportiva attrezzata che potrà diventare un luogo di ritrovo per i giovani anche dei quartieri confinanti con Villa Celimontana.
LA VALORIZZAZIONE DELL’AREA – La risoluzione ha impegnato la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, e l’assessore competente a “intervenire presso la giunta capitolina per avviare il percorso di unificazione attraverso l’apertura del varco” così come “fortemente” richiesto anche “dalle associazioni di residenti, ambientaliste e storiche”. Secondo l’associazione Progetto Celio, della rete di Carte in regola, per esempio l’unificazione valorizzerebbe “l’identità storica e ambientale dell’area del Celio quale anello di congiunzione fra l’Appia Antica e la valle del Colosseo”, si legge in una nota.
PRELUDIO AD UN PROGETTO PIU’ AMPIO – “L’apertura del cancello che separa i due parchi è parte di un progetto più ampio – afferma il capogruppo municipale di FdI – bisogna accelerare il percorso, già avviato con una delibera comunale, per l’unificazione di Villa Celimontana e San Gregorio al Celio e che prevede, tra l’altro, la creazione di un parco urbano all’interno del Colle Celio. Lo chiediamo da anni, anche insieme al capogruppo in Campidoglio, Andrea De Priamo. Intanto l’apertura del cancello – aggiunge Tozzi – metterebbe in collegamento, attraverso un camminamento nel verde, i residenti dell’Aventino, San Saba e Campitelli, con quelli dei quartieri Monti, Celio e Villa Celimontana”. E sull’unificazione di aree verdi contigue in città è d’accordo anche la consigliera Naim dei Radicali, che in questo caso però si è astenuta sulla risoluzione “in quanto i giardini storici descritti come Musei viventi dalla Carta Internazionale dei giardini storici di Firenze, fra cui Villa Celimontana in particolare – afferma Naim –, sono delle entità ben distinte, ognuno con un suo vincolo e un suo disegno, un progetto peculiare e un carattere che occorre mantenere e tenere ben distinti. In linea generale, sono d’accordo a collegare aree verdi e parchi che magari non lo sono, come nel caso del Parco dell’Appia antica e quello dei Castelli”.