Partirà i prossimi mesi il restyling delle periferie più estreme del 14 municipio, che verranno dotate di quelle opere di urbanizzazione primaria attese da 15 anni dai residenti che abitano in cattedrali nel deserto. Servizi e infrastrutture essenziali come strade, marciapiedi, rete fognaria, illuminazione e sistemi di raccolta delle acque meteoriche, finalmente miglioreranno la vivibilità dei quartieri di edilizia agevolata, costruiti in parte con risorse pubbliche su terreni comunali, con case affittate o vendute a prezzi fissati dalla legge, inferiori quelli del libero mercato.
LE OPERE PRIMARIE – Sono previste a primavera le prime opere a Colle Fiorito e Piansaccoccia. Nel quadrante Nord-ovest della capitale, all’interno dei confini del XIV municipio, sono quattro i piani di zona del II PEEP (Piano di Edilizia Economica Popolare) che attendono il completamento di tali opere. Si tratta del piano di zona di Colle Fiorito (via della Storta, per un totale di 13, 6 milioni), di La Storta Stazione (via Lerici), di Piansaccoccia (via Tallone) e di Torresina II (via paolo Rosi). Grazie al protocollo di Intesa promosso dall’assessore regionale Valeriani e sottoscritto da Regione Lazio e Comune di Roma il 3 giugno scorso, saranno realizzate quelle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, non attuate o non inizialmente previste, per il completamento dei piani di zona, finanziate con i 56 milioni di euro che la Regione ha recuperato nell’ambito del decreto “Cura Italia”. Tutte le opere primarie sono state appaltate dall’ente regionale Astral, che ha effettuato le gare pubbliche da luglio a settembre. Si tratta di un accordo quadro di cui sono stati assegnati 6 lotti di interventi alle ditte appaltatrici, fra dicembre e gennaio. La prima opera partirà a fine febbraio a Monte Stallonara nell’XI Municipio, mentre la II tranche dei lotti che interesseranno il XIV Municipio partirà a primavera, quando, dopo l’espletamento di tutti i passaggi burocratici, verranno avviati i primi cantieri.
LE VASCHE DI LAMINAZIONE – Si tratta di opere fondamentali e preliminari alla realizzazione di tutte le altre, come le vasche di laminazione (situate sotto le sedi stradali) per il contenimento delle acque meteoriche, senza cui le strade non potranno essere completate con le vie di accesso e i marciapiedi mancanti e collaudate (oggi sono prive del tappetino superficiale con i tombini che fuoriescono sulla sede stradale) e non vi potranno essere allacciati i tombini. Le vasche di laminazione sono diventate obbligatorie dal 2015, quando a seguito dell’intensificarsi dei fenomeni meteorici, furono richieste in tutti i nuovi piani di edificazione. Roma Capitale avrebbe dovuto finanziarli con fondi propri del piano investimenti, ma la carenza di risorse nelle casse comunali ne ha di fatto bloccato la realizzazione. Oggi con l’intervento della Regione si riuscirà finalmente a chiudere quest’annosa vicenda.
LE OPERE DI RISTORO URBANO – Non solo opere primarie, in questi quartieri periferici vedranno finalmente la luce anche tutte quelle opere di ristoro urbano come parchi, aree giochi, piste ciclabili, pensiline alle fermate dei mezzi pubblici, che restituiscono decoro alle periferie e che sceglieranno i residenti attraverso un percorso partecipato. La loro realizzazione sarà possibile grazie ai ribassi d’asta del 20-25%, delle gare bandite da Astral.