«Siamo quasi a maggio, le scuole sono ormai chiuse da due mesi a causa dell’emergenza sanitaria e tra chi ha pagato un conto salatissimo, in termini di occupazione e salario, sono le centinaia di lavoratrici che operano nelle mense scolastiche e che da settimane sono in Fondo d’integrazione salariale, ma la maggior parte di loro non ha ricevuto un solo euro di retribuzione. Su 15 aziende che erogano il servizio, solo 4 hanno deciso di anticipare il pagamento del Fondo d’integrazione salariale, pertanto la maggior parte – circa 2000 – delle operatrici delle mense, spesso monoreddito vivono da settimane in una situazione economicamente disastrosa e non più tollerabile. Cosa succederà alle migliaia di lavoratrici nel momento in cui avverrà la sospensione estiva? Come chiederanno l’ammortizzatore sociale se risultano sospese?».
È quanto si legge in una nota della Filcams-Cgil di Roma e Lazio, della Fisascat-Cisl di Roma Capitale e Rieti e della Uiltucs Roma e Lazio, in cui si aggiunge che «nessuna parola o rassicurazione su come verrà gestito il servizio è stata proferita dal Campidoglio, né tantomeno ci sono state dichiarazioni che possano portare un barlume di positività a chi in questo momento, è sospeso dal lavoro senza nessuna prospettiva futura. Chiediamo a Roma Capitale di aprire un tavolo di confronto con le parti sociali per iniziare a pianificare e a ragionare sulle prospettive lavorative di chi opera nelle mense scolastiche».
22/04/2020