Condanna definitiva per un ufficiale dell’Aeronautica militare del Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare che, sei anni fa, per fare un “inchino” ai suoi compaesani in Molise, non rispettò le istruzioni che gli erano state date, cambiò il piano di volo, eseguì delle manovre acrobatiche e precipitò distruggendo un caccia Amx. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del capitano pilota Francesco Sferra, 40 anni, confermando per lui la sentenza di condanna a un anno di carcere con le accuse di inosservanza degli ordini ricevuti e di peculato militare. Il primo agosto 2014 l’ufficiale doveva compiere un volo di collegamento tra l’aeroporto di Pratica di Mare e Istrana, in provincia di Treviso, dove doveva caricare dei materiali. Una volta decollato, il capitano Sferra fece però rotta verso il suo paese d’origine, Carovilli, in provincia di Isernia, dove eseguì alcune manovre acrobatiche denominate John Derry Roll, a causa delle quali, secondo i giudici, il caccia precipitò e finì distrutto. L’ufficiale si salvò lanciandosi con il paracadute e, subito dopo l’incidente, il procuratore di Isernia, Paolo Albano, sostenne che quanto accaduto sembrava dovuto a un guasto, escludendo che vi fossero reati di tipo militare. Le successive indagini hanno invece portato a ipotizzare tali reati e hanno ritenuto appunto responsabile dell’incidente Sferra, condannato nel 2016 dal Tribunale militare di Roma a 15 mesi di carcere, poi ridotti a un anno nel 2018 dalla Corte militare d’Appello, che ha confermato anche la condanna a risarcire i danni all’Aeronautica militare. Una sentenza resa ora definitiva dalla Corte di Cassazione, respingendo le tesi difensive sulla discrezionalità della rotta di cui godrebbero i piloti e delle manovre acrobatiche eseguite dal capitano per tenersi in addestramento. I giudici hanno anche evidenziato che il colonnello Gianluca Ercolani, comandante del Reparto di Pratica di Mare, aveva dato direttive precise ai suoi uomini di evitare di sorvolare i centri abitati. Sferra è stato così condannato anche a pagare le spese processuali e a versare tremila euro alla Cassa delle ammende. Per quanto riguarda poi i danni subiti dall’Aeronautica, lo stesso ufficiale è già stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 300mila euro.
11/04/2020