Posso andare a correre? Posso fare passeggiate? È la domanda che in questi giorni in tanti si stanno ponendo.
Il decreto 11 marzo sembra vietare corse e passeggiate all’aperto, avendo come parola d’ordine “restare a casa”. Si legge infatti che per muoversi, anche a piedi, servirà avere il modulo dell’autocertificazione e una giustificazione valida per motivare lo spostamento (acquisto di beni alimentari, farmaci, prodotti di prima necessità).
E che chi non rispetta le disposizioni può essere denunciato in base all’articolo 650 del codice penale per reati legati alla tutela della salute pubblica.
Un chiarimento arriva nel pomeriggio di Giovedì da Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, che su Twitter scrive: «Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti».
Anche il Ministero dell’Interno, nelle “pillole” pubblicate sul sito web, conferma la possibilità di passeggiate e corse, senza allontanarsi troppo da casa e soprattutto senza creare assembramenti. Come sempre ci vuole razionalità e buon senso. Purtroppo ancora troppi capannelli di persone nei parchi e gruppi di persone a passeggiare insieme. La gente, insomma, non vuole capire.