APERTURA SUBITO DOPO L’ESTATE
“Apriremo con ogni probabilità dopo l’estate – ci racconta l’ingegner Ricciardi – con l’inizio dell’anno scolastico, ma già verso aprile-maggio ci piacerebbe far partire la zona con la didattica per gli studenti”. È un fiume in piena Ricciardi, la sua scrivania è occupata per intero dalla stampa del progetto che ormai insegue da più di 20 anni. “Insieme ad un gruppo di scienziati – ci spiega – pensammo che era importante che Roma diventasse nuovamente la capitale del Mediterraneo, per salvare questo mare che era in crisi, una crisi ambientale ma anche sociale e politica, con l’obiettivo di rilanciare il Mare Nostrum e farlo tornare ad essere la culla delle civiltà”. Ripercorre velocemente l’ultimo e difficile decennio con le richieste di concordato (due), le leggi anti-terremoto, il vincolo storico che la Sovrintendenza mise quando ormai l’opera era già avviata e rivendica con orgoglio di aver raccolto “volenterosi e generosi intorno al progetto, insieme alla fiducia delle banche, senza aver impiegato nessun fondo pubblico. È un progetto su cui, nonostante le battute d’arresto, credono anche il 96% dei creditori che hanno aderito al piano di rilancio dell’opera votando a favore del concordato, un numero altissimo”.
ULTIMI COLLAUDI IN CORSO
Certamente va dato atto all’ing. Ricciardi di averci sempre creduto e di aver ostinatamente continuato a combattere per finire un’opera in mezzo ad una delle crisi più grandi che l’economia mondiale e italiana abbiano mai conosciuto. “Ormai stiamo effettuando i collaudi. Dopo questa fase la Sea Life, la società che fa capo alla Merlin e a cui è affidato l’acquario tradizionale, si occuperà di riempire le vasche e portare i pesci (circa 5mila), mentre l’altra zona di cui andiamo fieri, visto che rappresenta la vera novità di tutta l’opera, è quella più futuristica ed è anche quella legata più alla ricerca e alla salvaguardia del Mediterraneo”. In questa ala dell’acquario ci saranno vasche con i pesci robot, grazie alla collaborazione con diversi enti di ricerca tra cui l’Enea, il Cnr e il Campus Biomedico e poi tanta realtà virtuale con la possibilità di interagire direttamente con i pesci ricostruiti in laboratorio. Soprattutto grazie a queste nuove tecnologie e a queste collaborazioni con il mondo scientifico e culturale, la struttura vuole essere un punto di riferimento per tutte le scuole del territorio. “Oltre alla Facoltà di Ingegneria del Mare, avremo anche il Museo Pigorini che porterà le barche antiche per far conoscere ancora meglio il nostro mare”. È prevista anche una specie di infermeria marina dove verranno accolti e curati i pesci in difficoltà che, una volta guariti, verranno rilasciati in mare.
1,5 MILIONI DI VISITATORI L’ANNO
“Ci aspettiamo un milione e mezzo di visitatori l’anno, e non sono stime nostre, un numero che cambia il volto non solo del quartiere ma di tutta la città”. Il parcheggio, che è la prima domanda che un cittadino si fa quando sente numeri di visitatori a 6 zeri, è già stato realizzato ed è attivo da qualche anno e conta circa 800 posti auto su 4 livelli. “I posti di lavoro, per cui già abbiamo fatto colloqui, sono circa 400 tra gli interni e quelli dell’indotto, ma sono destinati a salire, perché siamo sicuri che questa diventerà una delle attrattive della Capitale”. 120 milioni di euro il costo dell’opera, con un piano di ammortamento che prevede di rientrare dalle spese e cominciare a guadagnare dopo la fine del quarto anno.
LA CITTADELLA DEDICATA AL MEDITERRANEO
“L’acquario di Roma sarà una vera è propria cittadella dedicata al Mediterraneo. Anche i tanti punti commerciali che apriranno in concomitanza con l’inaugurazione ufficiale saranno tutti a tema Mediterraneo: si passa dal cibo cipriota, alla musica siciliana, ai prodotti tipici dell’isola di Malta, insomma vogliamo davvero rilanciare i sapori, i saperi, i suoni, i colori e la cultura di quella che è stata la culla della nostra civiltà”. Anche gli spazi espositivi sono terminati e nei prossimi giorni ogni commerciante provvederà all’allestimento della propria attività. Non mancherà l’auditorium, con circa 400 posti, che si può trasformare in una sala cinema con un impianto sonoro di ultima generazione. Dunque molto di più di un acquario visto che oltre alla parte dedicata alla divulgazione scientifica e culturale, questo sarà anche un punto di ritrovo con ristoranti e bar da far invidia a tutti i centri commerciali della zona, la possibilità di organizzare eventi al coperto e poi un orario estremamente flessibile: “qui si inizierà la mattina con l’accoglienza delle scolaresche e si tirerà fino a sera tardi. Prevediamo giusto un 4-5 ore di chiusura per le pulizie, dopodiché l’acquario sarà sempre aperto“. L’ingegnere rassicura anche sul colore diverso dell’acqua sopra all’acquario rispetto al resto del laghetto (che aveva causato la critica di qualche romano): “piano piano il solaio diventerà uguale a tutto il resto, è chiaro che oggi è nuovo, ha molte meno alghe di quelle che possono essersi depositate in 50 anni di storia del laghetto”. Anche la parte esterna è stata risistemata, con il rifacimento del viale, dove già si può passeggiare. “Il problema di questa città è che tutti si lamentano ma nessuno propone nulla. Con quest’opera noi ne siamo sicuri, partirà il rilancio di Roma”.