Non si può dire che si erano tanto amate, ma almeno un po’ stimate questo sì. Virginia Raggi aveva corteggiato Luisa Melara per affidarle le sorti dell’Ama e la manager, dopo settimane di titubanza, aveva accettato la proposta della sindaca. Il divorzio è arrivato dopo centoquattro giorni, con una lettera di dimissioni. Ora siamo nella fase della rivalsa. Visto che alla Melara, presidente del Cda di Ama, sarebbe stato reso impossibile salvare l’azienda dei rifiuti, si è messa a suo modo a lavoro per un’altra municipalizzata, Roma Metropolitane, la società ideata per programmare e appaltare opere di mobilità a Roma tra cui metro C, appena liquidata dalla giunta Raggi per decretarne la dismissione.
LA VENDETTA DELLA EX
È stata infatti trattata da Luisa Melara (avvocato e esperta in riorganizzazioni aziendali) la richiesta di sospensiva della delibera votata dall’assemblea capitolina per avviare la liquidazione controllata di Roma Metropolitane. E il Tar del Lazio l’ha accolta. Tra i sottoscrittori il consigliere di Sinistra per Roma Stefano Fassina. “Il Tar del Lazio” – ha spiegato il consigliere – “ha accolto il ricorso urgente presentato da me e dall’amministratore di Roma Metropolitane Santucci sulla liquidazione della società. Il tribunale amministrativo ha accordato la sospensiva per varie ragioni, tra cui la carenza di documentazione per consentire ai consiglieri comunali di deliberare con consapevolezza”.
IL TAR ‘CONGELA’ RAGGI E LEMMETTI
Risultato: almeno per il momento l’assemblea societaria non potrà procedere alla messa in liquidazione, al contrario di quanto stabilito dalla Giunta Raggi”. Proprio la liquidazione della società, deliberata dall’assemblea capitolina dopo grandi polemiche e proteste in Aula da parte di opposizioni e sindacati, è stata uno dei motivi centrali dello sciopero delle municipalizzate del venerdì nero, il 25 ottobre. La manager se ne era andata sbattendo la porta, puntando l’indice contro la politica “incapace di scelte coraggiose” e che preferisce la strada “di compromessi a ribasso per non cambiare mai niente”. Gianni Lemmetti, assessore alle Partecipate e al Bilancio, e la stessa prima cittadina avrebbero trattato la dirigenza della municipalizzata non come un interlocutore, ma come un nemico, un ostacolo da rimuovere.
LA PROPOSTA DELLA CGIL PER LE MUNICIPALIZZATE CAPITOLINE
Intanto la Cigl propone una ricetta anti-scontro su Roma Metropolitane. A sollecitarla il segretario generale di Roma e Lazio, Michele Azzola. Ossia: approvare i bilanci di tutte le partecipate, ritirare la procedura di liquidazione di Roma Metropolitane e la gara a doppio oggetto per la Multiservizi. Un ultimatum insomma, almeno sulla carta. Lunedì 4 novembre intanto è stato protocollato un esposto alla Corte dei Conti firmato dall’intero gruppo Pd in Campidoglio per chiedere verifiche in merito alla delibera di liquidazione di Roma metropolitane. “È il primo passo”, ha spiegato il capogruppo Giulio Pelonzi, “Nel corso della settimana partirà anche l’esposto al Prefetto di Roma. Roma Metropolitane è stazione appaltante di metro C ed il rischio è perdere i fondi relativi al completamento dei lavori della linea e della messa in sicurezza delle altre due, A e B”. L’IMPEGNO PER LE PERIFERIE Virginia Raggi, però, impegnata in questi giorni in viaggio didattico a Auschwitz-Birkenau con scolaresche romane, guarda avanti. E, in sua assenza, mette a segno la prima delle due delibere sul tema del decoro urbano e delle Acru. Il tema è questo: regolamentare e adeguare alle nuove norme sugli appalti il sistema della realizzazione delle opere pubbliche all’interno delle aree ex abusive da parte delle Associazioni consortili di recupero urbano, delle Acru insomma. La delibera è stata approvata dalla Giunta capitolina lunedì. Le Acru, che portano in attuazione interventi pubblici per conto dell’amministrazione comunale, ora dovranno costituirsi come soggetti giuridici e non più semplici associazioni. Si tratta della prima di due delibere che andrà a definire complessivamente il tema. A breve infatti, come annunciato dall’assessore all’urbanistica Luca Montuori, verrà approvato il provvedimento che porterà ad una nuova riperimetrazione e ripianificazione delle aree ex abusive i cui strumenti urbanistici sono decaduti. “Nelle fasi di attuazione i Municipi avranno un ruolo centrale nell’individuazione delle opere pubbliche prioritarie da realizzare”, ha fatto sapere.