Cos’è il Black market
Come noto, i Black Market del Dark Web sono risorse informatiche accessibili solo utilizzando browser che consentono di navigare in rete in completo anonimato (browser TOR con dominio.onion). Le risorse del Dark Web non vengono indicizzate dai comuni motori di ricerca e non sono registrate presso i pubblici registri dei domini in quanto finalizzate a garantire l’anonimato degli utenti che vi navigano. Per ottenere questo risultato la connessione viene fatta “rimbalzare” tra più server, ubicati in Stati diversi, chiamati nodi, in modo da rendere pressoché impossibile rintracciare la sua reale origine. Inoltre, i dati scambiati vengono criptati tra un nodo e l’altro. L’accesso non è libero ma ristretto agli utenti accreditati.
I Black Market si presentano come un vero e proprio mercato on-line in cui i numerosi venditori (vendor) pubblicizzano e propongono in vendita merci e servizi illegali. La creazione di un account su tali portali è impostata su username e password, in totale anonimato.
I rischi di chi si rivolge al Dark web
Considerando la peculiarità della merce posta in vendita, l’utilizzo dei Black Market rende estremamente pericolose le risorse in questione, poiché si rivolgono ad una vasta platea di acquirenti e venditori, essendo accessibili da soggetti di tutto il mondo e di qualsiasi fascia di età. Peraltro, l’acquisto di merce illegale sui Black Market, oltre a configurare precise violazioni di legge, anche molto gravi, espone gli acquirenti a ulteriori rischi connessi alla condivisione di dati personali con soggetti privi di scrupoli che possono riutilizzarli in altri contesti parimenti illegali, alla possibilità di “infettare” i propri apparati informatici con virus e malware dannosi, oltre alla eventualità che i prodotti acquistati siano diversi da quelli attesi o che la merce ordinata non venga recapitata affatto.
L’indagine, avviata nel mese di maggio 2019, aveva consentito di identificare un vendor di sostanze stupefacenti attivo nel mondo del Dark Web attraverso i portali di vendita on-line, e si era concluso con il sequestro di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti e l’arresto del vendor e degli amministratori del Black Market denominato Berlusconi Market.
Il Berlusconi Market funzionava con le stesse modalità di un normale sito di e- commerce, con la differenza che gestiva e promuoveva la vendita di prodotti di natura illecita, sfruttando l’anonimato del protocollo Tor, caratteristico del Dark Web.