Rinaldi, la cooperazione ha da sempre un ruolo strategico nella nostra città e nel nostro Paese.
“Un ruolo importante di coesione sociale, di interpretazione e costruzione del bene comune. Se il Paese ha fin qui resistito, nell’operare in condizioni difficilissime durante il primo lockdown e poi nella ripresa dei mesi successivi, è stato anche grazie al grande senso di responsabilità, alla laboriosità e al coraggio dei nostri cooperatori. Moltissime imprese cooperative e milioni di cooperatori, infatti, sono stati in prima fila dal primo giorno operando nelle cosiddette attività “essenziali”, della cura e dell’assistenza sociosanitaria o socio-assistenziale, della produzione e distribuzione dei prodotti agroalimentari, lungo la catena della distribuzione ai cittadini, nei servizi e nel credito, nei trasporti e nella sanificazione e continuano ad esserlo anche ora. La prossimità e la presenza delle nostre realtà in tutti i comparti produttivi ci permettono di contribuire costantemente, con vecchie e nuove risposte ai bisogni delle Comunità e dei Territori, anche e soprattutto quelli più marginali”.
Mittiga, il 2022 si è aperto con una nuova ondata. Ci sono dei settori tra quelli delle vostre federazioni che stanno vivendo un momento di particolare difficoltà?
“Soprattutto nel settore sociosanitario viviamo una difficoltà data dalla ormai cronica mancanza di personale, in quanto la crescente richiesta di operatori del settore pubblico è andata ad assorbire anche i nostri lavoratori. Inoltre, riscontriamo come nonostante la vaccinazione (nei settori socioassistenziale e sociosanitario obbligatoria da ottobre 2021), in questa nuova ondata ci sia un aumento estremamente significativo del personale positivo e quindi impossibilitato a lavorare. Sostituire questo tipo di figure risulta spesso complicato, non solo per le competenze richieste ma soprattutto per la relazione educativa ed interpersonale difficile da ricreare. Infine, occorre sottolineare la difficoltà in cui versano le filiere del turismo e della cultura, che subiscono ancora gli effetti delle chiusure nazionali ed internazionali che hanno inevitabilmente ridotto l’affluenza dei turisti”.
Rinaldi com’è il dialogo con la nuova Amministrazione Comunale?
“Fin da principio possiamo testimoniare un dialogo aperto e attento con questa Amministrazione e, seppur i tempi per l’approvazione del bilancio preventivo, siano stati oggettivamente ristretti, si è dimostrata la volontà di attivare un reale coinvolgimento che ci rende fiduciosi per il futuro”.
Mittiga avete delle richieste come Confcooperative che avete presentato come urgenti?
“Una su tutte il confronto col mondo della cooperazione e del Terzo Settore tutto, che deve essere costante per condividere e costruire i livelli necessari di co-programmazione e co-progettazione, anche nell’ambito della pianificazione e realizzazione del PNRR. Siamo attori diversi ma è fondamentale lavorare per costruire una nuova visione di città, inclusiva ed equa, e realizzare insieme le risposte necessarie a questo territorio”.
Rinaldi oggi nel nostro territorio l’impresa sociale può davvero rappresentare un’opportunità per le donne?
“In Italia le cooperative sono uno dei pochissimi ascensori sociali per donne e giovani. Il nostro tasso di occupazione femminile supera il 60% tra gli occupati delle sue imprese e il 70% nei settori sociale e sanitario. La governance femminile si attesta al 26% ossia il 10% in più rispetto ad altri modelli imprenditoriali. Spesso è stato proprio grazie alla nascita di una impresa cooperativa che le donne hanno trovato l’indipendenza economica e la solidarietà di una rete fondamentale per un’emancipazione personale e professionale che ha rappresentato, a volte, anche una via d’uscita dalle situazioni di violenza. Le donne, oltre che di competenze specifiche, sono dotate di attitudini che possono giocare un ruolo chiave nei processi di inclusione e di integrazione nei territori. Raggiungere l’uguaglianza di genere e favorire l’empowerment di ragazze e donne, come previsto dall’Agenda 2030 dell’ONU, non è solo un diritto umano fondamentale ma la condizione necessaria per un modello di sviluppo di cui tutti potranno beneficiare”.
Dialogo aperto e costruttivo con Regione Lazio e comune di Roma
E per i giovani?
“I giovani sono il futuro ma ancor più il presente. È per questo che anche attraverso progetti come il nostro CoopUp o il servizio civile cerchiamo con loro un dialogo costante (anche nelle Università) che possa raccontare loro la bellezza del modello cooperativo e la grande opportunità di lavoro in un mondo che fatica a costruire le condizioni per renderli protagonisti. È nel DNA della cooperazione, quella vera e che include, l’essere attenta alle esigenze del territorio ed il far crescere l’economia insieme alle persone. La diffusione e lo sviluppo della forma cooperativa può essere lo strumento adeguato a promuovere l’aggregazione giovanile a livello imprenditoriale, in particolare in settori come il welfare, la green economy e le nuove “professioni della conoscenza” (digitale, design, architettura, artigianato evoluto, creatività, cultura e turismo)”.
Mittiga, l’obbligo vaccinale ai 50 sta avendo ripercussioni sui vostri lavoratori?
“Nel mondo della cooperazione c’è stata da subito una grande adesione alla campagna vaccinale e come Confcooperative abbiamo attuato anche misure straordinarie di protezione e supporto alle cooperative, a tutela dei nostri lavoratori, delle nostre associate e di tutti coloro di cui ci prendiamo cura”.
Il Covid ha aumentato la richiesta di assistenza sociosanitaria, ma noi ci siamo
Quali sono le prossime iniziative di Confcooperative Roma?
“Sicuramente saremo vicini alle nostre cooperative per assisterle nell’accesso alle nuove misure del PNRR. Con riferimento ai giovani, stiamo preparando una nuova call del bando CoopUp Roma che fornirà ai giovani aspiranti imprenditori gli strumenti necessari per creare una startup cooperativa. Infine, per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, come Commissione Dirigenti Cooperatrici Lazio, stiamo valutando nuovi progetti sul territorio per favorire l’inserimento lavorativo, l’accrescimento delle competenze e una migliore conciliazione tra vita privata e lavorativa”