Sui mezzi pubblici capienza limitata al 50%.
Atac: “Draghi intervenga”
Con i volumi di traffico ridotti, si staccano meno biglietti e con il prezzo del carburante in continua salita il buco di bilancio di Atac è destinato ad allargarsi. Il 2021 per la municipalizzata romana dei trasporti si è chiuso in rosso, ed anche se il bilancio deve ancora essere messo nero su bianco, si stima una mancanza di circa 39 milioni di euro. Un problema non da poco per l’azienda, che negli ultimi due anni, ha visto peggiorare la sua situazione finanziaria a causa della pandemia. Prima lo stop al turismo nel momento più acuto del lockdown, a cui si è aggiunta la Dad e lo smart working, hanno quasi azzerato la necessità del servizio, ovvero il numero di passeggeri su bus, tram e metropolitana. Ma da contratto i mezzi di Atac hanno dovuto continuare a girare anche semivuoti, senza poter compensare il consumo di carburante con la vendita dei biglietti e degli abbonamenti. Il risultato è per l’ennesima volta, un’azienda in costante affanno.
IL COVID E’ IL VERO PROBLEMA DI ATAC
“Finché – fanno saper dall’azienda che dallo scorso maggio ha rafforzato anche il controllo dei biglietti per disincentivare i furbetti del ticket – la domanda di trasporto non tornerà ai livelli di un tempo, la situazione resta difficile. “Ad oggi – ci comunica Atac – i treni della metro girano con una capienza ridotta del 50% rispetto al periodo pre-Covid. La gente deve tornare sui mezzi con fiducia, ma l’azienda non può agire su questo”. Atac da parte sua, però, ha le mani legati di fronte alla crescita del costo del petrolio e di quello fisso rappresentato dal personale, quindi gli spazi di manovra sono estremamente ridotti. “Da parte nostra – aggiunge l’azienda – possiamo solo garantire il miglior servizio possibile con quello che abbiamo a disposizione. Le leve sono limitate dal contesto, ma i problemi che sta vivendo Atac sono gli stessi delle aziende di trasporto pubblico locale, ad eccezione dell’azienda di Milano che però ha un contratto diverso dal nostro” spiegano ancora da Atac. D’accordo ma ci sono stati anche i ristori che “per quanto siano stati importanti, sono comunque insufficienti a coprire il drastico calo nella vendita dei biglietti. Prima del Covid Atac stava andando bene, tanto che nel 2019 abbiamo ricavato circa 270 milioni di euro dai biglietti, che nel 2021 si sono dimezzati”.
A breve è previsto l’arrivo di nuovi mezzi e di nuove assunzioni per rafforzare il servizio
MILANO VA MEGLIO DI ROMA: COLPA DEL CONTRATTO DI SERVIZIO
Nel contratto di servizio tra Comune e Atac, al Campidoglio spetta il 65% dei costi, contro il 35% che dovrebbe arrivare proprio dalla vendita dei ticket. Ed anche in previsione dell’immediato futuro la condizione non sembra migliorare, per cui potrebbero essere necessari nuovi interventi dal Governo. L’altra tegola che proprio in queste settimane è caduta sulla testa della municipalizzata è l’alto numero di dipendenti in malattia perché positivi al Covid o comunque in quarantena, che sta minando l’efficienza del servizio, anche se l’azienda sminuisce il pro

blema. “Il servizio non sta peggiorando, è gestito efficacemente, è vero ci sono dei momenti di difficoltà, sicuramente perché i contagi sono aumentati, la scorsa settimana c’erano circa 1200 lavoratori in malattia, ovvero l’11% del totale , di questi circa 500/600 autisti a casa, ma si tornerà alla normalità e questo non ci preoccupa. Stanno arrivando anche i nuovi autobus, ma quello su cui si deve lavorare è la filiera istituzionale, che dal governo passa alla regione, comune e poi a noi, per ripensare il trasporto pubblico locale alla luce di questo cambio del paradigma economico. In parte recupereremo i passeggeri, ma il Covid ha cambiato anche le abitudini nei trasporti” fanno sapere ancora da Atac.
CARENZA DI PERSONALE IN ATAC
Dunque ripensare il servizio, ma sul fronte del personale non ci sarebbero problemi, nonostante il titolo di alcuni giornali ne sottolinei la carenza. “Sono delle semplificazioni, anche l’assessorato ai trasporti del Campidoglio ha annunciato nuove assunzioni. La dimensione del personale è sempre commissionata alla quantità di servizio, cioè di chilometri annui che dobbiamo erogare e garantire. Le carenze di personale ci sono, ma sono gestibili, autisti e macchinisti li abbiamo assunti e li assumeremo ancora, quello che dovremmo rafforzare sono i verificatori o gli operatori di stazioni” precisano ancora da Atac. “Dal Campidoglio hanno le idee chiare, anche il sindaco Gualtieri ha annunciato nuovi mezzi e nuove assunzioni, è un’equazione matematica. Più km richiesti e maggiori sono bus e operatori da mettere sul tavolo”. Il messaggio dell’azienda al sindaco è velato, ma chiaro, senza uno sforzo economico del Campidoglio per nuovi mezzi e personale fresco, come promesso, il contratto di servizio resta appeso a un filo.