Il Green Pass per viaggiare senza limitazione tra i 27 paesi dell’UE, più Svizzera, Liechtenstein, Islanda e Norvegia, è ormai realtà, ma c’è un “però”. La variante Covid denominata Delta desta preoccupazione tra le Istituzioni nazionali ed europee, dato che una sola e prima dose di vaccino – questo sostengono gli scienziati – non metterebbe i cittadini al riparo dal contagio. Proprio per questo, in questi giorni si sta ragionando sulla rimodulazione del Green pass, rilasciandolo solo dopo la seconda dose di vaccino, mentre ad oggi, già dopo la prima somministrazione è disponibile.
COME OTTENERLO
È ormai noto come ottenere il via libera alla circolazione in Europa per motivi turistici, ma un breve riepilogo può tornare utile. Si deve completare la vaccinazione, oppure si deve essere in possesso di un certificato di guarigione dal Covid inferiore ai sei mesi, infine si può optare per il tampone antigenico o molecolare che fornisce una finestra di 48/72 ore per ottenere il pass ed entrare nel paese straniero. In tutti i casi citati per acquisire la certificazione verde, sono stati previsti più canali, con o senza identità digitale, in piena autonomia o con un aiuto. Il codice per avvenuta vaccinazione, test negativo o guarigione si riceve via sms o email, e consente l’accesso al sito ufficiale del governo www.dgc.gov.it (attenzione ai falsi ed alle truffe via whatsapp) dove poter autenticarsi tramite SPID o carta d’identità digitale. In alternativa si può usare la tessera sanitaria, l’app Immuni o l’app IO. Infine per le persone che hanno poca dimestichezza con computer e smartphone, si può far riferimento al medico di famiglia o alle farmacie che attraverso codice fiscale e tessera sanitaria possono accedere al Green Pass in formato digitale o cartaceo.
PER SPOSTARSI IN ITALIA?
Ma il Green Pass serve anche per spostarsi in Italia per le vacanze? No, perché il certificato nasce per esigenze di turismo internazionale, per viaggiare in Italia è sufficiente che le regioni si trovino in zona bianca o gialla, mentre in caso di un’impennata dei contagi e di ritorno a zone arancioni o rosse tornerebbero le limitazioni agli spostamenti.
PER VIAGGIARE IN EUROPA?
Per quanto riguarda i viaggi in Europa, va ricordato che l’Italia concede il certificato già dopo la prima dose (a meno che non subisca una modifica per la variante Delta), ma ogni Stato che ha firmato il regolamento europeo può decidere di comportarsi come crede. Infatti paesi come la Francia, la Germania o la Spagna non consentono l’ingresso senza un ciclo vaccinale completo. Senza il certificato verde non sussiste più la libertà di movimento, frutto di accordi tra i paesi europei, quindi in quel caso, chi volesse o dovesse viaggiare deve verificare le condizioni di ingresso vigenti presso il paese di destinazione, che potrebbe applicare limitazioni e quarantena.
GREEN PASS PER CERIMONIE E DISCOTECHE
Da sottolineare che l’utilità del pass è stata estesa anche alla celebrazione di cerimonie religiose e civili, quindi per partecipare ad una festa di matrimonio è obbligatorio che tutti gli invitati abbiano la certificazione verde, che deve essere mostrata al ristoratore o organizzatore dell’evento. Obbligo di green pass anche per accedere alle discoteche, a cui il Cts ha dato l’ok per la riapertura, ma la cui capienza sarà del 50% e andranno mantenuti i dati e i recapiti dei clienti per 14 giorni, in modo da consentire il tracciamento in caso di necessità.
GRENN PASS PER I BAMBINI
Ma se il rilascio dei certificati verde è già iniziato, si riscontrano già i primi problemi e ritardi. Per esempio in chi è guarito da meno di sei mesi e dovrebbe ricevere automaticamente il codice unico che consente di ottenere la certificazione, ma si registrano notevoli ritardi in questa categoria di persone. Altra criticità per i minori. Sotto i 2 anni non c’è obbligo di pass, tra i 6 e i 12 si può fare un tampone, sopra i 12 anche un vaccino. Resta il limbo di chi è tra i 2 e i 6 anni per cui non si può fare il tampone. Stando ad un’interpretazione normativa, i genitori possono ottenere il pass per i figli se si sono vaccinati, inserendo il codice della tessera sanitaria sul sito ufficiale del green pass, ma al momento è solo una possibilità teorica. In attesa di soluzione, bisogna verificare le regole del paese straniero dove si va. Infine sono decine di migliaia gli italiani vaccinati in paesi extra Ue che sono in attesa della validazione da parte delle rappresentanze diplomatiche italiane. Siccome le casistiche potrebbero aggiungersi a quelle esistente, in caso di mancata ricezione del codice, può valere la regola di utilizzare Spid o rivolgersi ad una farmacia per ottenere il codice univoco.