LA PETIZIONE SU CHANGE. ORG
L’area in questione, di proprietà di una società privata, “doveva essere interamente destinata ad un parco” e tra l’altro nelle vicinanze “sono già presenti due grandi parcheggi” spiegano i promotori dell’iniziativa. Che rilevano inoltre come la società che la gestisce abbia iniziato “a ricoprirla di tonnellate di ghiaia, per procedere verosimilmente ad asfaltarla”. Oltretutto “questo avviene in un momento in cui dovremmo pensare a salvaguardare l’ambiente, il verde e gli alberi per tutelare l’aria che respiriamo e contenere i cambiamenti climatici. Possiamo barattare la salute ed il futuro nostro e dei nostri figli per altri parcheggi?” si domanda il Gruppo cittadini Quartiere Africano, che ha organizzato la raccolta di firme. Che infine chiede “che i lavori vengano sospesi, l’area ripristinata a verde e piantati nuovi alberi per creare un piccolo bosco urbano che ci regali ossigeno e fresco”.
RESIDENTI SCATENATI SUI SOCIAL
La questione risulta estremamente importante e seguita, come testimoniato dai numerosi commenti che, sui social, i residenti e non solo hanno inviato a sostegno dell’appello per salvare il Parco Tripoli. “Non vogliamo altro cemento nel nostro quartiere” scrive un’utente. “Ho firmato perché i polmoni hanno bisogno di alberi e gli occhi pure” le fa eco un’altra. C’è poi ricorda che “in quest’area sorgeva il primo nucleo del Quartiere Africano, nato nei primi anni ’20 con le cosiddette case dei ferrovieri, abbattute negli anni ’60. Ancora oggi ne rimangono tracce, come i muretti che delimitavano la zona e i sanpietrini, che costituivano quella che fu via Misurata, oggi scomparsa. Quest’area verde deve raccontare la storia del quartiere e non diventare un parcheggio”. Qualcuno inoltre, tenendo conto sia della tutela del verde pubblico che dell’esigenza di posti auto (che nella zona, anche a causa della mancata possibilità di utilizzo di strutture come quelle di via Chiana e piazza Annibaliano, ancora chiuse, è un problema non da poco) propone la costruzione di un parcheggio interrato sovrastato da un giardino.
LA DELIBERA REGIONALE
Oltretutto c’è una delibera regionale – la n.162 del 2006 – in cui si stabilisce che l’area in questione, sulla quale era stato aperto un parcheggio temporaneo in attesa del completamento dei lavori del parking di Via Tripoli, al termine del momentaneo indicato utilizzo sarebbe dovuta diventare un parco pubblico, come del resto indicato anche nel Piano Regolatore del 2018 che parla, per la zona suddetta, di destinazione d’uso a “verde pubblico e servizi pubblici di livello locale”. E non risulta che ci siano state variazioni. Peccato però che il “Parco Tripoli” (così indicato anche su Google Maps) non è mai stato realizzato. Ed anzi nell’area su cui sarebbe dovuto sorgere sono via via aumentati l’asfalto e le auto, fino a soffocare e a cancellare il verde e gli alberi lì presenti, tra l’altro privi di manutenzione come fa notare un residente: “meglio l’area verde del parcheggio, ma a onor del vero non è una zona curata”. Anzi: “è utilizzata come wc per cani e deposito spazzatura. E’ pieno di topi. Sono favorevole ad una riqualificazione verde, ma se deve rimanere così com’è, meglio il parcheggio”.