Slittamento elezioni e Zingaretti di nuovo in ballo. Sono due le varianti che potrebbero rivoluzionare i giochi della campagna elettorale di Roma, dove finora ha lavorato in solitaria la sindaca uscente Virginia Raggi. La pandemia consiglia prudenza e proietta le elezioni nella finestra di settembre e ottobre. Un vantaggio per le opposizioni ancora senza candidati. Sul fronte del Pd i fan di Nicola Zingaretti sperano in una sua discesa in campo. Il governatore del Lazio, libero ormai dall’ingombrante ruolo di segretario nazionale del partito (abbandonato per il contrasto con chi dei suoi ”pensa solo alle poltrone”), potrebbe essere il nome giusto per ricomporre la sinistra. Per ora però non si è sbilanciato su Roma. In collegamento al Live domenicale di Barbara D’Urso ha solo precisato che le sue ”dimissioni sono irrevocabili”.
ELEZIONI 2021: DESTRA E SINISTRA IN MOVIMENTO
L’alternativa a sinistra, per il Campidoglio, porta il nome del corteggiato Roberto Gualtieri. Mentre il leader di Azione Carlo Calenda continua la sua campagna elettorale inviso dal Pd: ”È tempo di prendere decisioni – avverte Calenda – se il Pd converge sul nome di Virginia Raggi sarebbe un sconfitta epocale, ma io francamente non ci credo”. In realtà di accordi con la Raggi non se ne parla, susciterebbero la rivolta delle basi. A destra situazione analoga. È arrivato un unico chiarimento, il no di Guido Bertolaso, ex capo della protezione civile: ”Non mi candido”. Ma anche l’ennesimo ”no” di Giorgia Meloni: ”A me pare che quelli che mi propongono di candidarmi a sindaco di Roma lo facciano perché mi si vogliono togliere dalle scatole. Me lo chiedono tutte le persone a cui non sono simpatica. In futuro magari. Ora intendo portare a termine il mio impegno come presidente di Fratelli d’Italia”. In assenza di nomi per la destra il candidato Vittorio Sgarbi, a capo della lista Rinascimento, prova la sua carta: “Se il centrodestra vorrà convergere su di me – ha assicurato il critico d’arte – si può vincere al primo turno”. Non tutti, però, hanno gradito lo spettro del rinvio delle elezioni. I liberisti italiani guidati dal candidato sindaco Andrea Bernaudo, hanno manifestato sotto al Comune: ”Oggi il rinvio delle elezioni fa comodo a tutti, – hanno chiarito -con la scusa odiosa della pandemia i partiti, dopo essere scesi a patti per il governo e sottogoverno, si stanno mettendo d’accordo per alienare un diritto sacrosanto dei cittadini. Noi chiediamo il rispetto della legalità: la legislatura è arrivata alla scadenza e si deve votare”.
NEL MONDO 5 STELLE
Intanto dopo il discusso “aridaje”, Beppe Grillo torna a sostenere Virginia Raggi. In un lungo post in cui spiega l’appoggio a Draghi, si sofferma anche sulla Capitale. “Il Movimento 5 stelle – scrive Grillo – governa Roma da cinque anni. Non è stato facile. Possiamo fare meglio, con l’aiuto di tutti. Insieme al nuovo Super Ministero per la Transizione Ecologica il Comune di Roma, con la sindaca Virginia Raggi, è in buona posizione per dare nuovo slancio ecologico alla Capitale”. Sul tema è intervenuto l’ex capogruppo pentastellato Paolo Ferrara, leader dei fedelissimi di Virginia. Bene per l’incoraggiamento al Raggi bis, ma un freno sulla entrata del Movimento nella Giunta Zingaretti, a suggello della nuova alleanza rosso-gialla nella Capitale. Il Movimento 5 stelle, ricorda Ferrara ”governa Roma da cinque anni e ha fatto enormi passi avanti in tal senso. Inoltre sono d’accordo con Grillo quando sostiene che insieme al Super ministero per la Transizione ecologica il Comune di Roma è in buona posizione per dare nuovo slancio ecologico alla Capitale”. ”Sono un po’ meno convinto sul possibile assessorato in Regione Lazio che il Movimento 5 Stelle vuole guidare – sottolinea Ferrara -, non perché non sia utile ad affrontare il tema ma perché nasce, a mio avviso, in contrapposizione con la candidatura di Virginia Raggi”.
IL CAOS AMA
La sindaca nel frattempo non si ferma mai, presa tra mille beghe. L’ultima, colossale, dei bilanci Ama, che non vengono approvati da anni. La Municipalizzata dei rifiuti, secondo i calcoli presentati dalla stessa Raggi, presenterebbe un buco da 250 milioni di euro. ”Soldi rubati ai cittadini”, ha precisato. Tre i casi incriminati: il Centro Carni valutato 140 milioni (”ne vale 24”, ha detto); la tariffa dei rifiuti incassata per conto del Comune e 18 milioni di euro di crediti cimiteriali, ”punta di un iceberg di partite debito-creditorie che non giravano tra azienda e Comune per oltre 100 milioni”. Il Campidoglio dovrà ripianare, l’alternativa è il fallimento. L’obiettivo, il rilancio. Ma gli stessi grillini ostili e l’opposizione hanno dubbi sul voto, temono di dover rispondere per danno erariale. L’altra grana riguarda il fronte ambulanti. Centocinquanta furgoni hanno occupato piazza Venezia contro il rischio del blocco delle licenze. Lo scontro si prevede lungo.