Sulla maxi-lottizzazione edilizia prevista nel IX municipio di Roma località S.Palomba, proprio al confine con Albano e Pomezia, non è ancora detta l’ultima parola. Lunedì 9 dicembre in Regione Lazio si è tenuto un incontro in cui politici regionali e locali, nonché associazioni e comitati territoriali, sostenuti dall’urbanista ed ex assessore della giunta Raggi, Paolo Berdini, hanno fatto fronte comune contro il nuovo insediamento da 4mila abitanti. La speranza, per tutti costoro, è che presunte e gravi carenze negli atti autorizzativi e amministrativi che hanno portato all’approvazione definitiva del Piano possano aprire la strada alla revoca dell’intervento costruttivo. Parliamo di una colata di cemento da un milione di metri cubi su circa venti ettari di quella fetta di agro romano ad oggi carente di servizi di base. «Ghetto», «Nuova Scampia», «speculazione», gli appellativi che i presenti hanno ‘urlato’ nel corso dibattito tra amministratori locali e cittadini. Il fronte di protesta è variegato. Da un lato, per l’appunto, i consiglieri regionali Marco Cacciatore (M5s), Marta Bonafoni (Pd) e Daniele Ognibene (LeU). Dall’altro, oltre al presidente della commissione Urbanistica del IX municipio Paolo Mancuso, c’erano il sindaco di Albano Nicola Marini, il vicesindaco di Castel Gandolfo Cristiano Bavaro e il consigliere comunale di Pomezia, Stefano Mengozzi. Ma anche l’associazione Latium Vetus di Pomezia, il Coordinamento dei Comitati di Quartiere di Albano, il Coordinamento dei Comitati di Quartiere di Pomezia- Torvaianica, Legambiente sezione Appia sud – il Riccio e Italia Nostra sezione Castelli Romani.
17/12/2019