Presidente Lozzi, è di questi giorni la notizia dell’abbandono dell’assessore all’Ambiente De Sisti. Un addio c’era già stato con Pierfranceschi e c’è stato anche un cambio alle politiche sociali, con Cristina Leo al posto di Veronica Mammì. ll rimpasto quindi potrebbe non essersi concluso? Quali altre deleghe potrebbero saltare o cambiare?
“No, non ci sarà nessun rimpasto né sono previsti altri cambi di giunta. Tra l’altro, il cambio alle politiche sociali è stato dovuto al fatto che Mammi’ è andata in Campidoglio. De Sisti mi ha comunicato di avere problemi personali familiari e io gli credo, mi attengo a quanto mi viene detto”.
Non si tratta quindi di motivazioni legate a malumori interni politici?
“Smentisco in ogni modo qualsiasi ipotesi di dissidi interni. Non ci sono e non hanno innescato nessun rimpasto. Anzi, siamo uno dei municipi più uniti, non abbiamo problemi o incomprensioni né tra noi in maggioranza, né nel rapporto con gli attivisti”.
Lei aveva scritto, a inizio di quest’anno, una lettera aperta alla sindaca. Verrebbe naturale quindi pensare a una divisione interna tra correnti. Ora come sono i rapporti con il Campidoglio?
“No, perché non siamo divisi in correnti. Il rapporto con il Campidoglio è normalissimo. In quell’occasione avevo messo in luce un problema che si era verificato per un caso specifico e non era legato ai temi generali. Oggi i nostri rapporti sono istituzionali, come sempre. Quando abbiamo bisogno di parlare con il Comune, si interagisce senza problemi”.
Capitolo microcriminalità. Tre morti per arma da fuoco da agosto ad oggi. Si parla molto del caso di viale Ciamarra o dell’orribile delitto di Luca Sacchi. Lei ha chiesto l’intervento del Viminale. Che cosa chiede, in concreto?
“Chiedo che si prendano sul serio queste situazioni, che non si speculi su Roma politicamente. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità e non affrettarsi a dare le colpe ad altri. Il tema della sicurezza non dipende solo dal Comune, come è noto. Su Roma bisogna investire sulle forze dell’ordine”.
La ministra Lamorgese ha annunciato in questi giorni di voler aprire dei presidi in periferia. Pretenderà per il VII uno dei nuovi commissariati annunciati?
“Più che un commissariato, serve rafforzare il personale presente sul nostro territorio e le risorse a loro assegnate. Nel nostro municipio abbiamo già quattro commissariati”.
Solo pochi giorni fa ha postato le foto dello sgombero di una baraccopoli nel suo municipio. Ma dove andranno queste persone? Sono previsti altri sgomberi?
“Per ora non ne abbiamo altri in previsione. In quest’ultimo caso si trattava di un’area privata dove c’era una baraccopoli. Quindi siamo intervenuti in ausilio del privato e, quando siamo arrivati, non c’erano abitanti ma solo tre donne, di cui una in stato di gravidanza. Abbiamo offerto loro un sostegno abitativo presso delle sistemazioni che hanno rifiutato. Sappiamo che hanno preferito andare da alcuni loro parenti”.
Su quali azioni si è concentrata maggiormente la vostra attività sul territorio?
“Come municipio abbiamo fatto tantissimo. Tra quelle già realizzate e quelle che avvieremo, chiuderemo la consiliatura con 39 chilometri di piste ciclabili in più. Realizzeremo sette nuovi parchi riqualificando aree verdi abbandonate, abbiamo già fatto la pedonalizzazione in via Flavio Stilicone, abbiamo riqualificato due piazze, una al Quadraro e una a Quarto Miglio. A breve partiranno i lavori per un’altra piazza a Statuario e il prossimo anno a Tor Fiscale. Oltre al rifacimento delle strade, stiamo riqualificando i mercati di Quarto Miglio, di via Orvieto e Metronio, il teatro all’interno di Villa Lazzaroni, già completato, e quello storico all’interno della nostra sede municipale. Da qui a fine anno partiranno gli interventi su molte strade. E, naturalmente, ci stiamo dedicando alle scuole e all’antincendio”.
Barbara Laurenzi