REOASSUNTO: “UN PONTE TRA IL CARCERE E IL MONDO DEL LAVORO”
Il progetto Reoassunto – finanziato nell’ambito del Bando “Fermenti” dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale – ha avuto effettivo inizio lo scorso 18 luglio, proponendo a 30 detenuti del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso corsi di formazione professionale digitale. Tuttavia, il progetto ha radici lontane, e parte dall’idea di quattro giovani laureati in Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre.
Le loro ambizioni li hanno portati a un’iniziativa che punta a creare un contatto tra il mercato del lavoro e i detenuti. “Significa creare un ponte tra due mondi – spiega, a Il Caffè di Roma, Viviana, componente del team Reoassunto – due mondi che spesso non si parlano e che non sanno quanto possono aver bisogno l’uno dell’altra”.
I CORSI DI FORMAZIONE
Attualmente il progetto è nella sua fase pilota, ma la sua offerta formativa appare già ben definita. “È un modulo che prevede più corsi al suo interno”, spiega ancora Viviana. Nello specifico, l’associazione Reoassunto offre un corso di informatica con certificazioni CISCO – leader internazionale in materia di informatica – corsi di inglese tecnico, di educazione finanziaria, e di soft skills, per insegnare ai detenuti a costruire il loro Curriculum e a rapportarsi con il mondo del lavoro.
“I dati del Ministero della Giustizia dimostrano come detenuti che non hanno avuto accesso a misure alternative hanno un tasso di recidiva del 68% – spiega Viviana – questo significa che c’è una probabilità molto elevata che tornino a commettere reati una volta fuori dal carcere. Questa percentuale crolla al 18% per chi ha avuto percorsi di formazione e di lavoro dentro al carcere”.
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LE REAZIONI DEI DETENUTI
La reazione dei detenuti alla proposta è stata positiva. “La selezione era stata fatta dall’amministrazione del carcere – spiega ancora Viviana – e temevamo che non si sarebbero presentati tutti. La cosa che ci ha fatto molto piacere è che il primo giorno si sono presentati quasi tutti, ma dal secondo giorno sono aumentate le richieste a dismisura”.
L’associazione ha incontrato una grande apertura anche da parte delle aziende. “C’è una crisi importante di mano d’opera specializzata – continua – In più esiste la legge Smuraglia, che dà dei benefici alle imprese che assumono ex detenuti o detenuti. Quindi presentando questi due aspetti si riesce senza grandi difficoltà a far breccia con le aziende, tanto con le piccole che con le grandi”.
I PROGETTI FUTURI
Ad oggi il progetto riguarda solo i detenuti del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso, ma il team di Reoassunto ambisce a portare l’iniziativa sull’intero territorio nazionale. “Le nostre ambizioni sono molteplici – spiega ancora Viviana – In primo luogo un’estensione territoriale. Siamo fortunati con Rebibbia Nuovo Complesso perché è un’amministrazione particolarmente all’avanguardia, però la nostra idea è di espanderci, potenzialmente anche a livello nazionale, proponendo un modello di formazione”.
L’espansione porterà a incrementare la proposta formativa. “Per ora abbiamo rilevato che soprattutto le competenze informatiche sono quelle più carenti – conclude – c’è necessità di tecnici informatici, però non è l’unico settore. Dunque, grazie anche alle imprese, che a loro volta, spesso, fanno dei corsi di formazioni volti all’assunzione, vorremmo proporre questo modello su scala più ampia e a prescindere dalle competenze informatiche, non legato solo a quello”.