ROME FUTURE WEEK: CHE COS’È
Rome Future Week è un ambizioso progetto che si pone come obiettivo quello di cercare l’innovazione nella Capitale, e di diffonderla quanto più possibile. “L’obiettivo di questa iniziativa è raccontare le cose che spesso i romani nemmeno conoscono”, spiega il fondatore, Michele Franzese, nel corso dell’open day dedicato al progetto. “Roma è piena di innovazione – continua – ci sono centri studi, università, aziende che fanno cose molto importanti, che comunicano poco a Roma, ma che magari comunicano in tutta Italia, o a livello internazionale”.
Il tema al centro dell’iniziativa è “andare a scovare queste realtà”, spiega ancora Franzese. L’intento è quello di “farle conoscere a Roma – continua – ma anche dare un’immagine a livello nazionale di una città che non ha solo dei primati sulla parte culturale, turistica, storica, ma anche dei primati sulla parte dell’innovazione”.
ROME FUTURE WEEK: COME CANDIDARSI
La Rome Future Week si afferma come un qualcosa di nuovo nel settore della promozione dell’innovazione. “Una differenza importante con quegli eventi che già ci sono sull’innovazione, è che vogliamo fare un evento collettivo – racconta Franzese – chiedendo a tutti di candidarsi e partecipare con una propria iniziativa all’interno di questo cartellone. Quindi noi siamo coloro che costruiscono il cartellone, che lo mettono insieme e che lo promuovono, ma le organizzazioni, che si stanno già candidando, decideranno di volersi esprimere, di raccontare se stesse”.
Le organizzazioni interessate potranno candidarsi tramite il sito dedicato a Rome Future Week – entro il 30 maggio – usando l’apposito bottone “aderisci” presente sulla piattaforma. In questo modo potranno prenotare il loro spazio nel palinsesto dell’evento, che avrà luogo dall’11 al 17 settembre prossimo.
FRANZESE: “IL FUTURO NON È SOLO TECNOLOGIA”
Il progetto pone particolare attenzione sulla necessità di rimanere fisici, curando soprattutto l’aspetto relazionale. “L’abbiamo chiamata Rome Future Week perché da Roma il messaggio che ci piacerebbe lanciare è quello di un futuro che non è solo tecnologia – spiega ancora Michele Franzese – ma che è in grado di tenere dentro aspetti molto importanti, come i diritti, l’inclusione, le esperienze fisiche. Non è un mondo tutto digitale, ma è anche molto fisico, è una iniziativa che nasce con un approccio molto fisico, relazionale, l’iniziativa deve essere vissuta”.
LUCARELLI: “SFRUTTARE L’INNOVAZIONE PER AMPLIARE IL NOSTRO PATRIMONIO”
L’interesse rispetto al progetto è arrivato anche da parte delle istituzioni capitoline. “Vogliamo sfruttare l’innovazione e le nuove tecnologie per ampliare il nostro patrimonio – commenta Monica Lucarelli, Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e alle Pari Opportunità del Comune di Roma – lo faremo riabilitando spazi e luoghi in condizioni di difficoltà con l’avvio di processi di rigenerazione urbana”.
Una rigenerazione che coinvolgerà “luoghi che oggi sono abbandonati, che verranno usati per creare quei processi trasformativi necessari per generare innovazione”, come spiega Lucarelli. “Il ruolo della nostra Amministrazione deve essere quello di garantire l’accesso a questi luoghi a tutti – conclude – crediamo nella disseminazione intergenerazionale e continueremo a lavorare per cambiare la narrazione di una Città che non deve essere più solo legata alla storia passata, ma sempre più sarà aperta al futuro”.