C’è chi malignamente sostiene che la lupa capitolina rischia ormai grosso: il suo ruolo di simbolo di Roma potrebbe essere soppiantato – almeno nell’immaginario collettivo – dai cinghiali. Perché ormai nella mente dei romani restano in un misto tra rabbia, rassegnazione e spirito di accoglienza mille scatti riguardanti gli ungulati che vivono la città non più in rapide incursioni da estranei indesiderati, ma come vicini tollerati. La scena iconica – un po’ alla lupa che allatta Romolo e Remo – resterà a lungo quella delle due scrofe che a Monte Mario alto a marzo davano la poppata a tanti piccoli cinghialotti, in mezzo alla strada e bloccando il traffico. L’aveva postata la consigliera regionale Laura Corrotti, allora ancora nella Lega, un successone di clic, quasi quasi più sarcastici che contestatori. Ma ci sono anche immagini brutte, come quella di qualche giorno fa, di un cinghiale morto investito da un’auto a Ostia: ha rischiato la vita pure l’automobilista.
IL TAVOLO TECNICO

Alla giunta di Roberto Gualtieri alle prese con il rilancio di Roma non resta quindi che affrontare il problema, o almeno discuterne, come sta per ora facendo. Ed ecco le ricette presentate: mappature dei varchi di passaggio, reti elettrosaldate in profondità, impossibili da scavare e il rinnovo del divieto di dare cibo agli animali. Così come Roma, almeno per ora, intende attrezzarsi, o almeno tentare di farlo, per frenare l’invasione dei cinghiali in città. Il Campidoglio martedì 5 aprile ha convocato un tavolo tecnico a tema. Titolo: controllo e contenimento dei cinghiali. Presenti oltre all’assessore all’Ambiente di Roma Capitale Sabrina Alfonsi, delegati della Regione Lazio, Città metropolitana, Ispra, Istituto Zooprofilattico, Enti Parco, Municipi e Polizia di Roma Capitale. Ed è proprio l’assessore ad annunciare i primi provvedimenti da mettere in campo dopo la riunione fiume. “Già nei prossimi giorni, sulle aree di competenza comunale, grazie alla dettagliata mappatura di tutti i varchi di passaggio degli ungulati effettuata in XIV Municipio, partiranno i lavori di installazione di recinzioni elettrosaldate posizionate anche in profondità per resistere agli scavi”, ha spiegato. Analoga mappatura è in fase di completamento anche nel Municipio XV, altra zona critica dei corridoi di accesso dei cinghiali nelle zone abitate. “Grazie alle mappature anche Ama potrà intervenire in modo mirato per lo svuotamento e la pulizia delle postazioni di cassonetti vicine ai varchi ed eventualmente riposizionarle”, aggiunge l’assessore.
A breve il comune lancerà una estesa campagna di comunicazione sulle buone pratiche di prevenzione
PRIMA REGOLA: VIETATO DARE CIBO AI CINGHIALI
“Come Assessorato – conclude – a breve lanceremo una campagna di informazione rivolta alla cittadinanza sui comportamenti da adottare, le modalità di segnalazione in caso di avvistamento e sulle buone pratiche di prevenzione quali non abbandonare rifiuti e rispettare il divieto per legge di dare cibo agli animali”.
DIACO CRITICO: VANNO STERILIZZATI

“Sensibilizzare questa maggioranza al tema del benessere animale è un po’ come tentare di sfidare la forza di gravità: una missione impossibile”, ribatte subito il grillino Daniele Diaco, consigliere capitolino, vicepresidente della commissione Ambiente. “Gualtieri e la sua maggioranza dovrebbero spiegare ai romani i motivi per cui hanno respinto la nostra proposta di un Protocollo d’Intesa tra Regione Lazio, Città Metropolitana, ISPRA, Istituto Superiore di Sanità, Istituto Zooprofilattico ed Enti Parco Regionali finalizzato all’avvio di un programma di sterilizzazione della fauna selvatica presente nel territorio di Roma Capitale mediante il ricorso a un vaccino immunocontraccettivo”. “La sterilizzazione è una soluzione etica, efficace sotto il profilo del contenimento faunistico, rispettosa della vita degli stessi e finanziabile, peraltro, con i fondi stanziati nell’attuale Legge di Bilancio – aggiunge –. Proposte come la recinzione delle aree naturali, di fatto, confinerebbero i cinghiali in spazi limitati rendendoli facili prede dei cacciatori”. “Dopo Zingaretti, anche Gualtieri sembra non voler ascoltare ragioni sul tema – chiude Diaco -, una chiusura che rischia di trasformarsi in una carneficina di ungulati del tutto evitabile con l’adozione di alternative come quella da noi proposta e volutamente ignorata dalla maggioranza”. Il tema è delicato, ma c’è chi prova a denunciarlo anche col sarcasmo. Come nel gruppo facebook di sostegno alla Raggi “Sempre con Virginia”: una proposta da fai da te veicolata rilanciando la scena di un pensionato che in Toscana per scacciare un cinghiale gli ha dato un pugno in testa.