UN PLESSO CHE NON SI E’ ADEGUATO ALLA CRESCITA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE – La scuola oggi vive un problema di deficit per quanto riguarda le aule a disposizione, in una situazione che va ormai avanti da anni. Mentre il quartiere di Spinaceto è cresciuto e ha avuto un boom demografico di ragazzi tra i 13 e i 18 anni, il liceo non è stato messo nelle condizioni adeguate per soddisfare l’abbondante numero di richieste d’iscrizione arrivate da qualche anno a questa parte.
SONO 106 GLI STUDENTI CHE RISCHIANO DI ESSERE ESCLUSI – “Il liceo classico racchiude al suo interno anche il percorso di Scienze Umane, che vede ogni anno tanti iscritti – ci spiega la prof.ssa Chiara Torti, docente del Plauto – quest’anno la scuola ospita 881 studenti, mentre l’altro prossimo il tetto salirà a 987: 106 studenti in più, cui la scuola è costretta a dire ‘no’ per mancanza di spazi e negando il diritto allo studio di questi ragazzi. Al nostro interno, oggi contiamo 41 studenti con disabilità, che l’anno prossimo aumenteranno a 47: come possiamo accogliere degnamente questi giovani, senza gli spazi necessari? Oggi è necessario trovare aule, come la Preside sta provando a fare dal 2017 sentendo tutte le istituzioni competenti”.
SERVONO ALMENO ALTRE 15 AULE – “Per sopperire alla carenza di aule – continua ancora la docente – abbiamo provato ad adattare la biblioteca e le palestre in locali per le lezioni. Però tale scelta ha comportato che non potessimo effettuare più attività di laboratorio e ci ha dimostrato come sia impossibile fare lezione in palestra. Facendo dei conti, abbiamo valutato che per offrire al meglio i nostri servizi ci servono almeno altre 15 aule. Lo dimostra come dobbiamo ogni ora fare la rotazione delle classi nelle aule, per evitare che una singola classe rimanga sempre in Aula Magna oppure in laboratorio. La soluzione a tutto questo è una sola: destinare al nostro liceo il vicino impianto scolastico in disuso”.
LA MOZIONE IN IX MUNICIPIO – “Sulla questione del Plauto abbiamo presentato una mozione in IX Municipio – spiega al Caffè di Roma la consigliera Carla Canale, Capogruppo della ‘Lista Civica Virginia Raggi’ – il Municipio con il Comune di Roma aveva dato autorizzazione alla cessione della scuola sotto la competenza gestionale di Roma Città Metropolitana, senza però mai essere acquisita da questa realtà territoriale. Il risultato ora è questo: presso il plesso di via Augusto Renzini 48 non c’è nessuna organizzazione da parte dell’Amministrazione metropolitana. Per la cessione dello stabile, la vecchia amministrazione usò l’articolo 8: un passaggio però che oggi dev’essere completato. Come dev’essere messa in moto la convenzione con le parrocchie per questa faccenda: oggi sarebbe cosa buona che la parrocchia più vicina possa assistere il liceo, offrendogli qualche aula per sopperire a questo problema strutturale della scuola”.
ANGELUCCI: “MOZIONE TARDIVA, TROVATE AULE CUSCINETTO” – “La mozione del Movimento 5 Stelle è tardiva – ci dice in esclusiva Paola Angelucci, Assessora alla Scuola nel IX Municipio – sul problema ci stiamo lavorando fin dal nostro insediamento. Con la presidente Titti Di Salvo siamo andati al Plauto anche sotto l’occupazione studentesca, ascoltando le esigenze degli studenti e del personale scolastico. Nella Giunta, siamo tutti consapevoli di come il Plauto sia una priorità e a dispetto di quello riportato dalla realtà pentastellata, la nostra interlocuzione con Roma Città Metropolitana è in stato avanzato, come dimostra un sopralluogo avvenuto all’interno della scuola. Dirò di più: Roma Metropolitana sta pianificando gli interventi da effettuare sul Plauto, come avviene di prassi per prendere in carico gestionale un edificio. Oggi tutte le scuole superiori del IX Municipio ci hanno chiesto aiuto, come nel caso dell’Aristotele o il Cannizzaro: purtroppo non possiamo effettuare noi gli interventi che spettano a Roma Metropolitana, ma stiamo sollecitando questo organo per farli eseguire quanto prima. Per quello che riguarda il Plauto, siamo stati informati che la Preside della scuola ha trovato delle ‘aule cuscinetto’ presso altre strutture scolastiche”.